Prevalgono le pubblicazioni cartacee, che rappresentano il 92% del saldo editoriale nei settori trattati dal rapporto, mentre le pubblicazioni digitali costituiscono l’8% del volume totale. La maggior parte delle pubblicazioni digitali proviene da enti pubblici, organizzazioni ufficiali e istituti di ricerca.
I contributi del Centro Politico per il Nuovo Sud (PCNS) rappresentano quasi la metà (47,12%) di questo volume digitale. Per quanto riguarda la lingua, il 78,29% delle pubblicazioni marocchine nei settori della letteratura e delle scienze umane e sociali sono in arabo, mentre solo il 7,72% è in francese. Le pubblicazioni in Amazigh occupano una posizione relativamente modesta con l’1,51%, dietro all’inglese (2,58%).
Il francese sta decollando nel dominio digitale, in particolare nei settori di ricerca di economia, management, finanza e studi politici. Dei 191 titoli digitali delle scienze umane e sociali, un’elevata percentuale è in francese. Tuttavia, è importante notare che la maggior parte di queste pubblicazioni sono istituzionali, provenienti da enti governativi, associazioni senza scopo di lucro o organizzazioni regionali e internazionali. La distribuzione linguistica dei libri digitali mostra una predominanza del francese con 84 titoli, seguito dall’arabo con 63 titoli, quindi dall’inglese con 44 titoli.
La letteratura marocchina continua a ricoprire un posto centrale nel panorama editoriale, rappresentando il 22,03% del totale dei libri pubblicati (658 titoli cartacei) nel 2022-2023, di cui quasi un quarto sono autopubblicazioni (25,84%). Al secondo posto gli studi giuridici con il 14,2%, seguiti da Storia con l’11,79%, Studi islamici con 298 titoli e Studi sociali con 265 pubblicazioni.
Inoltre, le pubblicazioni autografe ammontano a circa 628 lavori prodotti da 617 autori diversi. Questo numero, che rappresenta il 21% del totale dei titoli, evidenzia i persistenti problemi strutturali del settore editoriale marocchino, in particolare per quanto riguarda la distribuzione a livello nazionale.