un uomo che il mare aveva preso

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Peter Tangvald, foto non datata. COLLEZIONE SPECIALE

“Les Enfants du broad”, di Virginia Tangvald, JC Lattès, 212 pag., 20 €, digitale 15 €.

Aggrappati alla ringhiera! Il primo libro di Virginia Tangvald è uno di quelli che ti sbattono in faccia le onde del mare, che ti cullano, ti girano e poi ti lasciano di stucco, senza un centimetro quadrato di aridità e la minima certezza una volta che il vento si è calmato. Chi era questo Peter Tangvald al centro della tempesta? Un eroe, un pazzo della barca, un assassino? E perché questa maledizione che sembra sul punto di annientare l’intera famiglia? In questo racconto autobiografico duro, anche se un po’ complesso, l’autrice fornisce i pezzi che è riuscita a mettere insieme, e lascia al lettore il delicato compito – o il delizioso piacere – di metterli insieme.

Al centro delle domande, Peter Tangvald potrebbe passare per una figura romantica piuttosto scandalosa se in realtà non avesse vissuto sessantasei anni nel nostro mondo sublunare, dal 1924 al 1991, e non avesse già fatto scorrere molto inchiostro. Il suo, prima di tutto. Avventuriero, esploratore, intrepido navigatore, fotografo e scrittore nel tempo libero, il norvegese ha forgiato la propria leggenda in due autobiografie (non tradotte). Il viaggio picaresco e tragico di “il vagabondo più triste della navigazione” incoraggiò anche il quebecchese Olivier Kemeid, che lo aveva conosciuto da bambino, a scrivere un primo romanzo su di lui, Tangvald (Gaia, 2017).

Di tutt’altro ordine è quello di Virginia Tangvald, la sua figlia più giovane. Si trova alla confluenza di tre generi, la storia del naufragio, il racconto e l’indagine familiare, che insieme gli conferiscono una forza sorprendente. Le navi sommerse dalle onde e i loro rari sopravvissuti costituiscono da tempo una potente fonte narrativa da cui attingono Boccaccio, Herman Melville, Daniel Defoe, Jules Verne e Alessandro Baricco. Niente è più spettacolare di questo confronto crudele che frantuma l’uomo contro il mare, fa scontrare sogno e realtà, legami sociali e pulsioni individuali, ragione e istinto.

Spauracchio spaventoso o orco

I figli del mare fa parte di questo lignaggio. La storia inizia nel 1991 sull’isola di Bonaire, al largo delle coste del Venezuela. La barca a vela di Peter Tangvald è a pezzi. Il navigatore è stato scoperto annegato. Tre giorni dopo, viene ritrovata una bambina che galleggia nel suo vestito, vicino a un granchio blu. “Questo è il corpo di mia sorella Carmen”scrive Virginia Tangvald. Il loro fratello Thomas è sopravvissuto all’incidente, ma è scomparso a sua volta nel 2014, a bordo della sua piccola barca a vela, tra Cayenne e Natal, in Brasile.

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