A Carpentras, in Provenza, una biblioteca-museo unica spalanca le porte della conoscenza

A Carpentras, in Provenza, una biblioteca-museo unica spalanca le porte della conoscenza
Descriptive text here
-

Una biblioteca-museo unica in Francia, l’Inguimbertine, ha aperto questo fine settimana a Carpentras, in Provenza, offrendo un’immersione in un mondo in cui interagiscono libri e dipinti, videogiochi e manoscritti del Medioevo, in un maestoso edificio del XVIII secolo.

“Abbiamo cercato di coniugare il sapere, +dare da leggere+ nel museo e +dare+ da vedere+ nella biblioteca+”, spiegano in particolare gli architetti di Atelier Novembre che hanno pilotato lo sviluppo di questa istituzione nell’ex albergo-Dio di questa città nel Sud della Francia.

Dalla preziosa stele antica di Taba, scoperta a Menfi in Egitto e prestata per pochi mesi al British Museum, a manoscritti rari, come una Bibbia valdese su pergamena miniata di cui esistono solo sette copie al mondo, compresi dipinti persiani, la La ricchezza delle collezioni “è considerata fuori scala per una città di poco più di 30.000 abitanti”, constata il direttore del museo, Jean-Yves Baudouy.

La collezione Inguimbertine comprende quasi 100.000 libri cartacei o digitali in prestito al grande pubblico, oltre a 1.200 dipinti, 500 statue e 3.400 manoscritti, di cui centinaia miniati a mano.

Un tesoro che questa città deve al suo passato di Stato Pontificio (dal XIII al XVIII secolo), dove risiedettero per un certo periodo i papi, ma soprattutto a uno dei suoi figli, Malachie d’Inguimbert (1683-1757).

Primogenito di una famiglia numerosa, divenne sacerdote e si recò a Roma per 26 anni. Entrò al servizio di un cardinale, che sarebbe diventato papa Clemente XII.

Nominato vescovo nella sua città natale, questo umanista, convinto che la conoscenza si trasmetta tanto attraverso le immagini – disegni, dipinti – quanto attraverso la scrittura, aprì al pubblico la sua biblioteca-museo nel 1745.


– Un’aria d’Italia –

Per lui la biblioteca non deve solo ospitare libri ma deve essere “il tempio delle muse” (delle arti), concetto più diffuso in Italia che in Francia.

C’è anche un’aria italiana nell’attuale museo, perché all’epoca, ricorda Baudouy, Carpentras e il conte Venaissin, questo stato annesso a Roma, “erano una terra di trasmissione della cultura italiana alla Francia”.

Nel nuovo museo situato nell’antico Hôtel-Dieu, che d’Inguimbert fece costruire per prendersi cura dei poveri, il visitatore, dopo aver salito la scalinata principale, si immerge nuovamente nell’atmosfera di questa biblioteca del XVIII secolo.

In una stanza con luci soffuse, vecchi libri sono allineati alle pareti in scatole d’epoca, decorate con dipinti.

Manoscritti di valore possono essere sfogliati virtualmente.

È esposta anche parte della collezione di disegni di animali e libri di Nicolas-Claude Fabri de Peiresc (1580-1637), astronomo e scienziato provenzale tra i più rinomati del suo tempo in Europa.

D’Inguimbert li aveva acquistati perché l’uomo di chiesa, nello spirito dell’Illuminismo, aveva sete di conoscenza in tutti i campi.

Più avanti, i visitatori scoprono i bellissimi libri di Casimir Barjavel, ex sindaco di Carpentras nel XIX secolo, autore anche di un’importante donazione.

Preziosi oggetti religiosi ebraici ricordano anche l’importanza di questa comunità in questa città nota per la sua sinagoga rococò.


– “Guarda ancora e ancora” –

Un’ala è dedicata alle belle arti, con tra l’altro una sezione insolita contenente copie di opere famose, incoraggiate un tempo dallo Stato francese a farle conoscere al pubblico della regione.

Vi è appesa una copia della Gioconda inviata “dal governo della Repubblica”.

Ma l’originalità del locale è dovuta anche alla sua biblioteca multimediale al piano terra, aperta dal 2017. Oltre a libri, album musicali e film, dispone di un pianoforte a coda, quadri e oggetti preziosi. Qui “il videogioco si affianca a opere d’arte come un mappamondo Blaeu del 1622”, progettato ad Amsterdam, esulta il sindaco di sinistra Serge Andrieu.

Eletto nel 2020 contro l’estrema destra che da tempo bramava Carpentras, punta sull’accesso più ampio e democratico possibile alla cultura per combattere le disuguaglianze sociali in una regione dove le crisi economiche hanno lasciato il segno.

Già oggi un pubblico ampio e diversificato frequenta la mediateca Inguimbertine che nel 2023 conta più di 130.000 visitatori.

Molti sono entusiasti della nuova parte del museo, che completa un progetto da 36 milioni di euro iniziato 15 anni fa.

“È molto bello, è contemporaneo e ci riporta anche ai tempi antichi; anche quando la gente parla, il posto rimane calmo, dona calma”, dice Wassim Benhammadi, un lavoratore autonomo di 19 anni.

Morjiane Bouhid, 20 anni, di una città vicina, si stupisce: “la bellezza delle opere mi fa venire voglia di guardarle ancora e ancora”.

AFP

Notizie dal mondo, Afp

-

NEXT Autore di due libri a 19 anni, Louis Lefèvre usa le parole per guarire