Mercoledì 13 novembre il Parlamento colombiano ha adottato una legge che vieta il matrimonio tra minorenni sotto i 18 anni, in uno dei paesi sudamericani che finora è stato il più permissivo in questo ambito.
“L’assemblea plenaria approva il disegno di legge, siamo tutti contenti”ha esclamato il presidente del Senato Efrain Cepeda, membro del partito conservatore, dopo il voto.
Per entrare in vigore, però, la legge dovrà ancora essere promulgata dal presidente di sinistra, Gustavo Petro, che, quando era in Parlamento, respinse un'iniziativa simile.
“Il Congresso ha compiuto un passo molto importante per proteggere le ragazze e gli adolescenti (…), non sarà più possibile sposare minorenni”ha dichiarato all'Agence France-Presse Diana Moreno, portavoce della ONG Profamilia.
La Colombia attualmente consente i matrimoni a partire dai 14 anni, previo consenso dei genitori del minore.
“Nove tentativi dal 2007”
Nel resto del Sudamerica l’età minima per contrarre matrimonio è tra i 16 ed i 18 anni. L'Argentina consente il matrimonio all'età di 14 anni con l'approvazione di un giudice.
Secondo dati ufficiali, nel 2023 in Colombia sono stati celebrati 114 matrimoni con minorenni. Nella maggior parte dei casi, questo tipo di unione avviene nelle comunità povere tra un uomo anziano e una minorenne, il che perpetua “i cicli o le trappole della povertà”, “abbandono della scuola” e limite “Autonomia e indipendenza” donne, denuncia un rapporto dell’Unicef.
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“Il fatto che il Senato della Repubblica abbia votato [la loi] dopo nove tentativi dal 2007 è davvero impressionante”si è rallegrata Sandra Ramirez, avvocatessa della ONG Equality Now, che ha incoraggiato il processo legislativo.
“L’aspetto più preoccupante è l’attuazione della legge tra le ragazze e le adolescenti indigene e afro-discendenti nelle comunità rurali. Da qui inizia il lavoro”ha insistito Sandra Ramirez.
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