I tenori della prima amministrazione Trump non faranno parte del prossimo governo americano nonostante le voci che già attribuivano il Pentagono a Mike Pompeo, ex direttore della Cia.
Contrariamente alle informazioni che circolano dopo la sua rielezione a capo degli Stati Uniti, Donald Trump non si avvicinerà al suo ex segretario di Stato Mike Pompeo, né all’ambasciatore degli Stati Uniti presso l’ONU sotto il suo mandato, Nikki Haley.
«Non inviterò l’ex ambasciatrice Nikka Haley o l’ex segretario di Stato Mike Pompeo a unirsi all’amministrazione Trump, che è ancora in formazione“, ha scritto sul suo Truth Social.
«Ho molto apprezzato e apprezzato lavorare con loro in passato e vorrei ringraziarli per il servizio che hanno fornito al nostro Paese», ha aggiunto il miliardario repubblicano, abbinando il suo messaggio al suo slogan “Rendi di nuovo grande l’America».
Trump e Pompeo, due visioni diverse
Mike Pompeo, ex direttore della CIA, era particolarmente propenso a prendere il timone del Pentagono. Questo “falco» proveniente dall’ala destra del Partito repubblicano aveva conquistato rapidamente la fiducia di un presidente inesperto sulla scena internazionale, facendo attenzione a non metterlo in ombra. Ha sostenuto in particolare il ritiro dall’accordo sul nucleare iraniano del 2015 e l’inaspettato riavvicinamento con la Corea del Nord.
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A luglio ha svelato un piano per l’Ucraina che era l’opposto degli argomenti su cui aveva condotto la campagna di Donald Trump. Questo piano prevedeva nuovi trasferimenti di armi e sanzioni contro il settore energetico russo.
A luglio è stato anche ingaggiato dal colosso giapponese dell’acciaio Nippon Steel per perorare la sua causa nell’acquisizione di US Steel, alla quale Donald Trump aveva promesso di opporsi.
Un rischio di”caos»
Dopo aver portato per due anni la voce di Donald Trump sulla scena internazionale, Nikki Haley era diventata l’ultimo ostacolo tra l’ex presidente e la nomina repubblicana, candidandosi alle primarie, prima di arrendersi a marzo.
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Lei durante la sua campagna aveva giocato la carta del cambio di stile e di generazione, avvertendo del rischio di “caos»in caso di una nuova presidenza Trump. Poi l’attentato alla candidata ha rimescolato le carte e lei è finalmente arrivata a sostenerlo durante la convention repubblicana di metà luglio a Milwaukee.
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