“L’Europa deve prendere in mano il proprio destino”
Yvan Verougstraete ritiene che la strategia di globalizzazione dell’Europa non stia dando i suoi frutti. “Da tempo approfittiamo della Cina per la consegna delle merci, approfittiamo da tempo degli americani per la nostra difesa e approfittiamo dei russi per la nostra energia”spiega, “ma ora vediamo che questa strategia non funziona. Dobbiamo fare a meno dei russi per la nostra energia, dovremo reindustrializzare l’Europa per essere meno dipendente dalla Cina e dobbiamo prendere maggiormente nelle nostre mani il destino della nostra difesa”.
Il fondatore di Medi-Market afferma tuttavia che quest’ultimo punto non sarà ovvio perché “gli Stati Uniti hanno investito 100 miliardi di euro nella difesa dell’Ucraina, cosa che le ha permesso solo di difendersi e resistere.” Ma per Yvan Verougstraete, l’UE ha una responsabilità nei confronti dell’Ucraina e non deve lasciare che Donald Trump decida da solo il destino degli ucraini.
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“Passare dal libero scambio al commercio equo”
Sul piano commerciale, l’elezione di Donald Trump”potrebbe essere un disastro per gli europei” perché il presidente americano vuole aumentare le tasse doganali sui prodotti importati negli Stati Uniti. Per contrastare questo fenomeno, Yvan Verougstraete ritiene che l’Unione Europea debba “giocare adeguatamente il gioco competitivo” e smettere di imporre regole restrittive ai propri attori commerciali. “Dobbiamo passare dal libero scambio al commercio equo e solidale.”
Per l’eurodeputato l’Ue deve mettere in atto tasse doganali”per correggere il dumping, vale a dire gli aiuti di Stato concessi dai nostri concorrenti.” Crede anche che gli europei debbano “imporre gli stessi standard ambientali” sui prodotti importati in Europa.
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L’audizione dei commissari da parte del Parlamento europeo? “Un ottimo sistema”
Yvan Verougstraete è infine tornato sull’approvazione della nomina di Hadja Lahbib alla carica di commissario europeo da parte del Parlamento Ue. Il vicepresidente degli Engagés pensa che si tratti di un “un ottimo sistema che potrebbe essere attuato anche in Belgio per i nostri ministri. Questo sarebbe il modo per loro, prima di essere confermati nella loro nuova funzione, di dover rendere conto ai rappresentanti del popolo di mostrare le loro capacità e il loro programma..”
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