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“Non è vero”: un esperto analizza le parole dell’ambasciatore israeliano in Belgio

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Per discutere delle crescenti tensioni in Medio Oriente, l’ambasciatore israeliano in Belgio è stato ospite di RTL Info. Lei, tra l’altro, ha parlato dei rischi di una guerra totale e ha messo in guardia da un possibile inasprimento del conflitto nella regione. Decifrazione delle sue parole.

L’ambasciatore israeliano in Belgio è stato invitato sul set per discutere dell’escalation di violenza in Medio Oriente. Ha affermato in particolare che l’Iran spara continuamente contro Israele.

Non possiamo lasciarlo andare. Ma soprattutto, l’Iran continua ad attaccare Israele. Oggi sono stati lanciati più di 50 missili“, ha dichiarato.

Non è vero che l’Iran, come Stato, attacca costantemente Israele

Non è vero che l’Iran, come Stato, attacca costantemente Israele. L’Iran, in una certa misura, sembra essere stato costretto a rispondere. Anche se usassimo missili balistici che vanno molto più veloci di quanto abbiamo visto in aprile, avremmo comunque avuto l’allarme in anticipo“, risponde Elena Aoun, professoressa di relazioni internazionali all’UCLouvain.

Per l’ambasciatore, fermare i combattimenti non dipende da Israele, Elena Aoun non condivide la sua opinione: “Tutto quello che ci arriva, anche da fonti israeliane, è in particolare Benyamin Netanyahu e la sua frangia dura, la sua frangia di destra durissima, che si sono costantemente opposti alla conclusione di un cessate il fuoco“.

L’esercito israeliano afferma di concentrare i suoi fucili solo nelle aree in cui si trovano Hamas e Hezbollah. “Israele fa del suo meglio per evitare di danneggiare i civili“, afferma Idit Rosenzweig Abu, l’ambasciatore israeliano in Belgio.

Questo discorso appare estremamente ragionevole, ma sapere ed aver avuto prova negli ultimi giorni di questa capacità israeliana di prendere di mira davvero un pavimento, una personalità, una motocicletta“, analizza il professore di relazioni internazionali.”L’obiettivo non è solo uccidere persone di Hezbollah e Hamas, ma anche distruggere il loro tessuto sociale“.

Questa è una parte che non corrisponde affatto al vero nelle parole dell’ambasciatore.

Nella Striscia di Gaza, l’ambasciatore sostiene che la Croce Rossa non ha accesso agli ostaggi presi da Hamas. In Israele questo non sarebbe il caso: “In Israele, invece, i prigionieri palestinesi hanno accesso alla Croce Rossa”.

Questa è una parte che non corrisponde affatto al vero nelle parole dell’ambasciatore. Dal 7 ottobre sono state sospese le visite della Croce Rossa nelle carceri israeliane.“, risponde l’esperto di relazioni internazionali.

Queste dichiarazioni evidenziano che la situazione rimane complessa e in continua evoluzione.

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