Grecia: il “movimento dei teli da mare” sta guadagnando slancio

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Grecia

Il “movimento dei teli da mare” sta guadagnando slancio

Sotto la pressione di una mobilitazione di cittadini che chiedono il “libero accesso” alle spiagge ostacolate dal proliferare di sdraio e ombrelloni, le autorità greche hanno intensificato i controlli.

Inserito13 agosto 2023, 14:58

Secondo la legge greca, le aziende oi lidi vicino alla costa devono lasciare uno spazio libero pari ad almeno il 50% della superficie della spiaggia, per garantire l’accesso al mare.

AFP

“La violazione della legge sullo stabilimento di attività commerciali in riva al mare è ricorrente, ma quest’estate il problema si è aggravato e grazie al movimento dei cittadini si sono intensificati i controlli”, ha detto domenica all’AFP Markos Koveos, sindaco di Paros, questa piccola isola turistica delle Cicladi nel Mar Egeo, contattata telefonicamente.

A fine luglio è diventata virale una foto pubblicata sui social che mostrava l’assembramento di centinaia di cittadini su una spiaggia di Paros brandendo uno striscione con la scritta “Reclaim the beach” (rivendicando le spiagge, ndr).

Da allora, molte foto e video che mostrano spiagge invase da sdraio a “prezzi spesso esorbitanti”, secondo gli utenti del social network, hanno invaso i social network. L’hashtag “kinima petsetas” (il movimento dei teli mare, ndr) o “spiagge libere” (spiagge libere, ndr) è diventato uno dei primi trend su Twitter, ribattezzato X.

Controlli e arresti

Sporadiche mobilitazioni hanno avuto luogo anche su altre isole turistiche – Mykonos, Naxos, Creta – ma anche in località balneari sulla terraferma della Calcidica (a nord) fino alle spiagge dell’Attica, la regione di Atene. “Vogliamo che gli spazi pubblici, come quelli in riva al mare, siano liberi, accessibili, liberi e puliti. Niente di meno”, riassume su X (ex Twitter) il collettivo di “Cittadini Attivi”.

Secondo la legge greca, le aziende o gli stabilimenti balneari in prossimità della costa devono lasciare uno spazio libero pari ad almeno il 50% della superficie della spiaggia, per garantire l’accesso al mare.In caso di violazione della legge, i comuni devono denunciare il problema al ministero delle Finanze, l’organo competente per il rilascio delle autorizzazioni agli stabilimenti balneari e l’imposizione delle sanzioni, ricorda Markos Kovaios.

Il sindacato dei municipi in Grecia ha recentemente chiesto al governo di trasferire tutti i poteri di controllo delle spiagge alle autorità locali in modo che l’applicazione della legge sia più efficace. La scorsa settimana il ministero delle Finanze ha aumentato i controlli sulle isole Cicladi e tre dirigenti di società turistiche di Naxos sono stati arrestati in flagranza di delitto per occupazione “illegale” delle spiagge.

Secondo la tv pubblica Ert, nei giorni scorsi sono stati arrestati anche altri tre gestori di un bar sulla spiaggia di Laganas, spiaggia turistica dell’isola di Zante nello Ionio (Ovest), per mancanza di autorizzazione all’installazione di ombrelloni.

(AFP)Mostra commenti

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