Pensavamo che fosse un isolazionista, ma ora Donald Trump sta facendo l’imperialista.
Si diceva che rompesse con l’idea di un “impero americano”, quindi dovremmo essere onorati che ci offra un destino americano diventando il 51e Stato.
Si diceva che volesse concentrarsi su immigrazione e inflazione, ma da quando è stato eletto ha parlato del suo desiderio di annettere il Canada con la “forza economica” così come la Groenlandia e il Canale di Panama con il possibile uso della forza.
Sta scherzando? Chi può realmente dirlo?
Attaccare i tuoi alleati
Non importa: le recenti dichiarazioni di Trump rivelano un punto di svolta nella politica estera americana.
Una rottura con ciò che il mondo ha conosciuto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Una rottura anche con quanto annunciato dallo stesso Trump qualche settimana fa: una sorta di nuovo isolazionismo, tariffe doganali e il rifiuto di ogni governance globale come l’ONU e la NATO.
A pochi giorni dal ritorno ufficiale alla Casa Bianca, Trump sta gettando le basi della sua politica estera: una politica che mira a destabilizzare gli attuali alleati degli Stati Uniti, iniettando una dose di caos per ristabilire meglio i suoi equilibri di potere.
Trump non è solo. Può contare anche su Elon Musk, appassionato di imperialismo digitale.
Con la sua piattaforma X, Musk interferisce deliberatamente negli affari interni dei paesi europei sostenendo una “internazionale reazionaria”, dal Regno Unito alla Germania, come l’ha definita Emmanuel Macron.
Non c’è bisogno della presenza fisica, basta il digitale per raggiungere i propri obiettivi.
Questo è ciò che si sta costruendo attualmente sotto la presidenza americana.
E questo le élite canadesi ancora non sembrano capirlo.
Prima vittima
Possiamo credere che Trump stia provocando per il gusto di provocare, godendosi il panico di tutti. Forse passerà.
Possiamo anche credere che con lui nulla è impossibile e che si tratta di una nuova forma di politica estera e di conquista americana, di cui il Canada sarà la prima vittima.