Con voce calma e viso calmo, Kamala Harris, nella sua qualità di presidente del Senato, ha certificato ufficialmente lunedì la vittoria di Donald Trump davanti al Congresso americano. Questa procedura, normalmente una semplice formalità, ha assunto una forte dimensione simbolica quattro anni dopo l’attacco al Campidoglio da parte dei sostenitori dell’ex presidente repubblicano, che hanno poi cercato di impedire la certificazione della vittoria di Joe Biden.
Il 5 novembre, Kamala Harris ha perso le elezioni presidenziali contro Donald Trump, che ha vinto un’ampia maggioranza di stati chiave. Durante la sessione parlamentare, il vicepresidente democratico ha effettuato lo spoglio degli elettori. “Donald J. Trump, dello stato della Florida, ha ricevuto 312 voti”, ha dichiarato, suscitando un applauso da parte dei funzionari eletti repubblicani. Ha poi annunciato il proprio punteggio: “Kamala D. Harris, dello Stato della California, ha ricevuto 226 voti”, questa volta scatenando gli applausi dei parlamentari democratici.
“La democrazia americana ha resistito”
Dopo la certificazione, Kamala Harris ha rilasciato una dichiarazione alla stampa, sottolineando la resilienza delle istituzioni americane: “La forza della democrazia americana poggia sulla nostra volontà di lottare per essa. Senza questo, è molto fragile e non resisterà ai momenti di crisi. E oggi la democrazia americana ha retto. »
Il 20 gennaio Kamala Harris cederà il posto a JD Vance, il vicepresidente di Donald Trump, che era presente in prima fila durante la sessione e mostrava un sorriso radioso. Mike Pence, ex vicepresidente e figura chiave nella certificazione 2021, ha elogiato l’atteggiamento di Kamala Harris in un messaggio pubblicato sulla rete X. “È particolarmente ammirevole che la vicepresidente Harris presieda alla certificazione di un’elezione presidenziale che ha perso”, elogiando il “ritorno dell’ordine e del senso civico”.
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