“A Chicago, ad esempio, bisogna tornare indietro di 20 o 30 anni per trovare un freddo di questa intensità”ha confidato un analista di Météo France a GEO nel gennaio 2019, quando il termometro segnava -31 gradi Celsius. Sei anni dopo, gli Stati Uniti orientali prevedono di battere nuovi record. Il colpevole non è cambiato: si tratta infatti del vortice polare dell’Artico.
Un tempo “pericolosamente freddo” dal Polo Nord dovrebbe colpire la metà orientale degli Stati Uniti la prossima settimana, con temperature basse “potenzialmente da record” in alcune regioni, avvertono gli esperti citati da WordsSideKick.com il 2 gennaio 2025.
Secondo il canale meteorologico della CNN, consultato dai nostri colleghi, in Florida potrebbe fare così freddo che le iguane cadranno dagli alberi come è avvenuto, ad esempio, nel gennaio 2022 – questi animali infatti entrano in uno stato di paralisi temporanea quando l’aria esterna la temperatura supera una certa soglia.
17°C sotto la media
Si prevede che le temperature scendano fino a 17 gradi Celsius al di sotto della media per questo periodo dell’anno, con il rischio di temperature sotto lo zero fino alla costa del Golfo e alla penisola della Florida, riferisce WordsSideKick.com.
Anche se lo è “troppo presto” Per fare previsioni accurate sulla temperatura, il sito web AccuWeather afferma che questo mese potrebbe essere gennaio “il più freddo degli ultimi dieci anni”. Si prevede che il clima artico durerà “almeno fino a metà gennaio”.
“La cosa fondamentale è che l’episodio artico durerà diversi giorni e non si limiterà a un evento rapido di uno o tre giorni”ha affermato Paul Pastelok, meteorologo senior a lungo termine di AccuWeather.
Forti nevicate e tubi ghiacciati
Il sito meteo menziona la possibilità di temporali invernali, “danno” sulle reti elettriche, “forte nevicata” sui Grandi Laghi e sul Nordest – con rischio di accumulo di neve nelle principali città come New York, Chicago, Boston, Filadelfia e Washington DC – nonché “tubi congelati” nelle case più esposte.
“Notevoli interruzioni del viaggio” sono prevedibili, hanno appreso i nostri colleghi anche dal Servizio meteorologico nazionale. L’unica certezza ad oggi: il fenomeno glaciale è alimentato da sbalzi di pressione su larga scala e da a “spostamento del vortice polare”avvistato WordsSideKick.com su Severe Weather Europe.
Questo vasto vortice circonda le regioni polari ed è mosso da venti che ruotano, nell’emisfero settentrionale, in senso antiorario – da est a ovest, ha spiegato GEO nel 2019. Se però questa rapida circolazione permette di mantenere aria fredda alle alte latitudini, il vortice a volte si libera “bolle” di aria fredda diretta poi verso latitudini più basse.
“Alcune teorie suggeriscono che il riscaldamento globale potrebbe rendere più frequenti le esplosioni dei vortici polari corrente a getto più sinuoso” ma mancano ancora le prove per confermarlo ed esistono ipotesi contrarie, ha detto al GEO il meteorologo di Météo France. Da allora, il 2024 è sulla buona strada “l’anno più caldo mai osservato” mentre il riscaldamento supera temporaneamente 1,5°C (Organizzazione Meteorologica Mondiale).