A fine novembre i sindacati avevano già organizzato una prima giornata di sciopero per denunciare i risparmi decisi per l’istruzione qualificante (tecnica e professionale).
Ma non avendo costretto la maggioranza a cedere questo primo atto, i sindacati hanno deciso di raddoppiare invitando i loro iscritti a osservare non uno, ma due giorni di sciopero, cioè il 27 e 28 gennaio. Sono secoli che gli insegnanti in Vallonia e a Bruxelles si è seduto seduto per più di 24 ore di seguito
Questi due giorni di sciopero saranno accompagnati anche da una grande manifestazione nelle strade di Bruxelles il 27 nella tarda mattinata. La giornata del 28 sarà caratterizzata da diverse azioni decentrate, secondo i piani dei sindacati.
Ma questi due giorni di sciopero saranno in realtà solo il culmine di una serie di azioni di sensibilizzazione che inizieranno poco dopo l’inizio dell’anno scolastico.
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Inizialmente, l’attenzione del sindacato sarà sui risparmi decisi nell’istruzione qualificante: 15,6 milioni di euro negli ultimi quattro mesi del 2025 (ma più di 46 milioni di euro in realtà nell’intero anno, secondo l’opposizione socialista).
Il 15 gennaio è stata annunciata una prima azione. “Mirerà a rendere visibili le perdite di posti di lavoro che questi risparmi causeranno nella qualificazione”, ha commentato a fine dicembre Roland Lahaye, segretario generale della CSC-Enseignement. Secondo i sindacati sono in gioco circa 500 posti di lavoro, cosa che però il governo contesta.
Nella settimana del 20 gennaio sono previste anche altre azioni di sensibilizzazione ma su un tema completamente diverso, ovvero il progetto del governo MR-Engagés di porre fine alle nomine degli insegnanti a favore della concessione di contratti a tempo indeterminato. per gli insegnanti del futuro.
A sei mesi dalle elezioni di giugno, i sindacati degli insegnanti sembrano permanentemente impegnati in un nuovo braccio di ferro con il mondo politico. La legislatura precedente era già stata piuttosto agitata, segnata in particolare da numerose manifestazioni di massa di insegnanti irritati dalle varie riforme del Patto di Eccellenza, dal gran numero di studenti nelle classi o anche dalla nuova procedura di valutazione imposta agli studenti. insegnanti.