“Il Tempo del Futurismo”: in Italia, una mostra dell’estrema destra, per l’estrema destra

“Il Tempo del Futurismo”: in Italia, una mostra dell’estrema destra, per l’estrema destra
“Il Tempo del Futurismo”: in Italia, una mostra dell’estrema destra, per l’estrema destra
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Immaginate che un governo di estrema destra colluda con la storia per glorificare gli artisti che hanno collaborato con il regime fascista? Immagina. Non a caso la vicenda si svolge in Italia, con una mostra che molti già temevano: “Il Tempo del Futurismo”.

Una mostra per “porre fine all’egemonia culturale della sinistra”

Giorgia Meloni non lo ha mai nascosto: ha intenzione di costruire” una nuova immaginazione italiana » e vuole »porre fine all’egemonia culturale della sinistra”. Per fare questo, ha abilmente posizionato i suoi fratelli (il suo partito di estrema destra si chiama Fratelli d’Italia, fratelli che si traduce come ” fratello“, probabilmente avete capito il riferimento) nei consigli di amministrazione di tutte le grandi istituzioni culturali.

Il futurismo in mostra a Roma, stile Gabriele Simongini

E, sorpresa (!?), ecco una mostra sul futurismo, questo movimento artistico spesso presentato come “ il grande progetto culturale della destra italiana“, inaugurato il mese scorso. Non sorprende davvero che sia esposto alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, gestito da un curatore che non si descriverebbe esattamente come un islamo-sinistra. Si chiama Gabriele Simongini, è uno specialista di arte astratta (quindi non futurismo), conosciuto soprattutto per i suoi articoli su Tempoun giornale vicino a Fratelli d’Italia… Inoltre, nuova sorpresa (?!), la Galleria Nazionale della città ha donato le sue sale a questo stesso giornale in occasione di una festa organizzata per il suo compleanno, che ha provocato contemporaneamente tre dimissioni nelle fila dei media…

“Il Tempo del Futurismo”: “progettato in Italia, dagli italiani”

Ma cos’è il futurismo? Per contestualizzare, si tratta di un movimento letterario e artistico nato in Italia all’inizio del XX secolo, che esalta la tecnologia, le macchine, la velocità, la violenza… Inizialmente, Roma doveva recuperare una mostra chiavi in ​​mano dai Paesi Down. Ma nel 2023 il Ministero della Cultura decide di tenere una mostra”progettato in Italia, da italiani. » Nel luglio dell’anno successivo un certo Gabriele Simongini si fece carico del progetto, sciolse l’intero comitato scientifico e assunse nuove persone che tolsero numerose opere dal programma. Obiettivo della mostra, denominata “ Il tempo del futurismo“, sarebbe quello di mostrare il legame tra questo movimento artistico e l’innovazione scientifica dell’epoca. Ma, sorpresa (ancora?!), un critico d’arte italiano commenta dopo la sua visita: “ Le sale sono prive di struttura e sembrano trascurare aspetti essenziali della storia del futurismo, come il suo legame con le guerre mondiali e il regime fascista. »

Portraits of founding members of the Italian Futurism movement: Decio Cinti, Luigi Russolo, Armando Mazza, Filippo Tommaso Marinetti, Paolo Buzzi, Umberto Boccioni / © Farabola/Leemage

Restaurare l’immagine di un’avanguardia artistica strettamente legata al fascismo

Il vero scopo della mostra sarebbe quindi anche quello di restituire nobiltà a un’avanguardia di artisti, molti dei cui maggiori rappresentanti sono legati al fascismo. Parte della comunità scientifica mette in dubbio anche il suo discorso tecnofilo, che è molto coerente con le preoccupazioni del governo di estrema destra di Giorgia Meloni. Così, alcuni di questi artisti vengono presentati come visionari che avrebbero predetto (e benedetto) i computer, i telefoni, l’intelligenza artificiale e i viaggi su Marte… Gabriele Simongini si spiega affermando di voler evitare che “ il futurismo è contaminato dalla politica » focalizzarsi sugli aspetti estetici e tecnologici.

Prendi i fatti giusti… e riscrivi la storia

E a Liberazione da notare che nella mostra non si fa menzione del ruolo chiave degli stranieri nel movimento futurista, anche se sappiamo che la pittura futurista deriva direttamente dalle loro cronofotografie, queste foto istantanee scattate a raffica sullo stesso nastro di pellicola. Niente nemmeno sul modo in cui le idee circolavano nell’Europa del XX secolo. La mostra, infatti, è allestita con opere tratte dalle riserve del Museo di Roma, seguendo rigorosamente il suo principio di preferenza nazionale… Per omettere meglio il fascismo e rifare la storia. Ecco un altro assaggio di cosa significhi, un’estrema destra al potere!

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