Dopo l’attacco di uno squalo avvenuto giovedì 2 gennaio vicino all’isolotto Kendec, a Koumac, resta da effettuare l’autopsia sul corpo della vittima. L’uomo, 40 anni, stava pescando, in apnea, a una profondità di circa quindici metri. Una pratica pericolosa, ma secondo Claude Maillaud si possono avanzare altri fattori e ipotesi.
Recentemente, un uomo di 40 anni ha perso la vita mentre pescava in apnea a Koumac. Si era tuffato e poi aveva riportato in superficie diversi pesci. “Nel corso degli anni, ci sono stati tre attacchi letali di squali al passo Koumac o nelle sue vicinanze. Questa sembra essere un’area a rischio di attacchi di squali”.osserva Claude Maillaud, medico e specialista in attacchi di squali.
I pescatori subacquei rappresentano la metà delle vittime degli attacchi di squali. “Il pesce catturato rappresenta uno stimolo dietetico per gli squali, compresi i grandi squali predatori. Il pesce emette una traccia odorosa poiché sanguina nell’acqua quando viene punto. Emette anche vibrazioni. C’è anche la stimolazione visiva del pesce che si muove all’estremità della freccia. Quindi è probabile che tutto ciò attiri uno squalo sulla scena. spiega lo specialista in attacchi di squali.
Il numero degli attacchi nel territorio è raddoppiato tra il XX e il XXI secolo. Anche il clima attuale può essere un fattore. “È noto che l’estate australe rappresenta per noi il periodo in cui statisticamente si registrano più attacchi. Poiché ci sono anche più persone in acqua, la probabilità di incontro è maggiore”.
Tuttavia, è difficile spiegare le ragioni dell’aumento degli attacchi nelle acque della Nuova Caledonia. “Partiamo dal presupposto che il comportamento degli squali stia cambiando e modificandosi e che le risorse stiano diventando scarse a causa della pesca eccessiva. Per quanto riguarda le popolazioni di squali, ci sono movimenti di popolazione verso la Nuova Caledonia? Queste sono cose che meritano indagini che devono essere avviate a livello di organizzazioni scientifiche che lavorano nel Pacifico”, risponde Claude Maillaud.
Secondo lo specialista, nel 2024 nel territorio si sono verificati due attacchi di squali. Dall’inizio del censimento del numero degli attacchi al Caillou nel 1958, si sono contati 79 incidenti.
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