“Sangue e lacrime continuano a inondare il nostro mondo”, dichiara mons. Terlinden nella sua omelia di Natale

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Il primate del Belgio, mons. Luc Terlinden, ha parlato di questa notte nella sua omelia di Natale:i drammi che si svolgono davanti ai nostri occhi“, in particolare in Ucraina, a Gaza o anche, le immagini di “atrocità perpetratedall’ex regime siriano. Nonostante queste tragedie, l’arcivescovo spera in giorni migliori e lancia un messaggio pieno di speranza.

Durante la sua omelia di Natale, Mons. Luc Terlinden ha esordito con una toccante osservazione: “Anche il contesto della nascita di Gesù è stato segnato da guerre, violenze, sangue e lacrime. «Gli stivali colpirono il suolo e i mantelli erano coperti di sangue», racconta il profeta Isaia. Quanti popoli, ancora oggi, non riescono a riconoscersi in queste parole? Ogni giorno questo dramma si ripete davanti ai nostri occhi: in Ucraina, a Gaza, o attraverso le immagini delle atrocità perpetrate dal vecchio regime in Siria. Sangue e lacrime continuano a inondare il nostro mondo“ha detto.

Possiamo davvero rallegrarci nei momenti di desolazione?

Di fronte a queste tragedie, l’arcivescovo lancia comunque un messaggio di speranza per giorni migliori. “Eppure, in mezzo a queste tenebre, il profeta annuncia anche un’era di luce e di gioia. Com'è possibile? Possiamo davvero rallegrarci in tempi di desolazione e violenza? La nascita di Gesù ci offre una risposta. A Natale nasce anche la speranza“, aggiunge Mons. Luc Terlinden.

E continua: “Ciò significa che dobbiamo accettare il nostro destino con rassegnazione? Dovremmo accontentarci di sopportare guerre, calamità, violenza e ingiustizie mentre aspettiamo che il cielo ci porti finalmente la salvezza? La speranza cristiana è solo un conforto per il domani? Un espediente, un sotterfugio, come spesso è stato criticato il cristianesimo? No, se celebriamo il Natale ogni anno è perché la speranza che nasce in questa notte ci riguarda oggi.

Per quanto riguarda i conflitti citati, dall’inizio della guerra in Ucraina, il presidente Zelenskyj ha dichiarato all’inizio di dicembre che 43.000 soldati ucraini erano stati uccisi e altri 370.000 feriti dall’invasione russa nel febbraio 2022. Sul versante civile, l’Alto Commissariato degli Stati Uniti Le Nazioni per i Diritti Umani (OHCHR) hanno accertato più di 30.010 vittime civili nel Paese: 11.284 uccisi e 22.594 feriti dall'inizio dell'attacco militare russo contro l'Ucraina nel febbraio 2022 fino a giugno 2024.

A Gaza, secondo i dati delle autorità locali, circa 40.000 persone hanno perso la vita dall’inizio della guerra, innescata da un attacco senza precedenti di Hamas in Israele il 7 ottobre 2023.

Omelia di Natale di Mons. Luc Terlinden

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