Hamas, accompagnato dalla Jihad islamica e dal Fronte popolare per la liberazione della Palestina, ha annunciato sabato che le trattative per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza sono prossime alla conclusione.
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Hamas e altri due gruppi palestinesi, la Jihad islamica e il Fronte popolare per la liberazione della Palestina (FPLP), hanno dichiarato sabato che un accordo di cessate il fuoco è “più vicino che mai” per la Striscia di Gaza, teatro di più di un anno di guerra con Israele. .
“La possibilità di raggiungere un accordo (per un cessate il fuoco e uno scambio di prigionieri) è più vicina che mai se il nemico smetterà di imporre nuove condizioni”, hanno affermato i tre gruppi in una rara dichiarazione congiunta dopo l’incontro venerdì sera al Cairo.
Hanno sottolineato “l'impegno di tutti per porre fine alla guerra” Gaza, innescata dall’attacco senza precedenti di Hamas sul suolo israeliano il 7 ottobre 2023.
I negoziati indiretti della scorsa settimana in Qatar tra Israele e Hamas, con Doha ed Egitto come mediatori, hanno riacceso le speranze di un accordo su una tregua e sul rilascio degli ostaggi a Gaza.
Lo ha detto un funzionario di HamasAFP che le discussioni avevano fatto “progressi significativi e importante” nei giorni scorsi.
“La maggior parte dei punti riguardanti il cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri sono soggetti ad accordo”
Un funzionario di Hamas
“Restano altri punti da discutere, ma non mettono in discussione il processo. L’accordo potrebbe essere concluso entro la fine dell’anno se (il primo ministro israeliano Benjamin) Netanyahu non impone nuove condizioni”, ha aggiunto, precisando che un eventuale accordo verrà attuato gradualmente.
I diversi punti di blocco
Il capo della diplomazia americana Antony Blinken ha detto giovedì di avere “buona speranza” di raggiungere un cessate il fuoco a Gaza, senza però “rischiare di dare probabilità”.
“Deve avere successo. La gente deve tornare a casa”.
Antonio Blinken
Fino ad allora, il principale punto critico nei negoziati era se il cessate il fuoco sarebbe stato permanente o meno.
Anche Benjamin Netanyahu ha più volte affermato di essere contrario al ritiro delle truppe israeliane dal corridoio di Filadelfiauna striscia di terra controllata dall'esercito israeliano lungo il confine tra Gaza ed Egitto.
Anche il governo di Gaza dopo la guerra è ancora ampiamente dibattuto, anche all’interno della classe dirigente palestinese. Israele si oppone fermamente ad Hamas che possa nuovamente governare il territorio. (tib/at)
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