Il titolare del trespolo si è avvalso in particolare del parere del Consiglio di Stato. Per questi ultimi il testo non costituiva il veicolo adeguato per tale indicizzazione, che esulerebbe la legge speciale dal suo ambito di rinnovamento delle imposte esistenti.
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Ma i deputati dell’opposizione lo contestano, ritenendo che sarebbe stato meglio lasciare decidere al Consiglio costituzionale una volta adottata la legge.
La situazione potrebbe essere corretta in un progetto di bilancio o in un altro testo all’inizio del 2025, soprattutto perché i contribuenti interessati entrerebbero nel campo di applicazione dell’imposta non dal 1° gennaio, ma più avanti nel corso dell’anno.
Nel frattempo lo Stato opererà con questa legge speciale, il cui articolo principale consente all’esecutivo di aumentare le tasse sulla base di quelle votate lo scorso anno per il 2024.
L’esecutivo potrà poi sostenere le spese per decreto, ma dovrà accontentarsi degli “stanziamenti minimi” che “riterrà essenziali per proseguire l’esecuzione dei servizi pubblici”. I deputati hanno inoltre adottato un emendamento per includere nel testo i prelievi sulle entrate statali a beneficio delle comunità.