Dopo le minacce di Trump, sequestrata più di una tonnellata di fentanil in Messico – Libération

Dopo le minacce di Trump, sequestrata più di una tonnellata di fentanil in Messico – Libération
Dopo le minacce di Trump, sequestrata più di una tonnellata di fentanil in Messico – Libération
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Il presidente eletto ha promesso di tassare pesantemente le esportazioni, non appena arrivato alla Casa Bianca il 20 gennaio, se il Messico non avesse combattuto il traffico. Le overdose di questo oppiaceo illegale hanno causato più di 80.000 morti negli Stati Uniti nel 2023.

Più di una tonnellata di piccole pillole blu: lunedì 2 dicembre la marina messicana ha effettuato il più grande sequestro di pellet di fentanil mai effettuato nel Paese. Il ministro della Pubblica Sicurezza, Omar Garcia Harfuch, si è affrettato ad annunciare l'impresa sui social network, con immagini a supporto. L'operazione è stata effettuata nello stato di Sinaloa, divenuto sinonimo di traffico di droga. Il mancato guadagno per le mafie è presto detto: le 200 milioni di pillole del potente oppioide avrebbero dovuto essere vendute a 1 o 2 dollari l'una, ai prezzi attuali, negli Stati Uniti e in Canada.

L'operazione si è svolta in due fasi e ha portato anche all'arresto di due presunti narcotici. Il cartello un tempo guidato da Joaquín “El Chapo” Guzmán, condannato all’ergastolo negli Stati Uniti nel 2019, è oggi diviso tra due fazioni, da una parte Los Chapitos, i figli del padrino imprigionato, dall’altra La Mayiza, i fedeli di Ismael “Mayo” Zambada García. Il punto di non ritorno tra gli ex alleati è stato raggiunto da un tradimento a luglio: Mayo è stato rapito da Joaquín Guzmán López, uno dei quattro figli di El Chapo, poi spedito in Texas e consegnato alla DEA, la polizia antidroga americana. Il sospetto trafficante è stato presentato a un giudice di Brooklyn in ottobre e sta aspettando che il tribunale stabilisca la data del processo.

Il colpo al narcotraffico arriva al momento giusto, pochi giorni dopo che Donald Trump aveva promesso al Messico una punizione esemplare: un aumento del 25% delle tariffe doganali purché il vicino non combatta il traffico di droga”,soprattutto il fentanil”, e il passaggio dei migranti. La sanzione, che si applica anche a Canada e Cina, ma per altri motivi, dovrebbe entrare in vigore il 20 gennaio, giorno dell'arrivo del nuovo presidente alla Casa Bianca.

La tensione si è abbassata dopo l'invio di una lettera da parte di Claudia Sheinbaum, il presidente messicano, al suo futuro omologo, in cui gli ricordava alcune verità. Innanzitutto quello “L’epidemia di fentanil è un problema di salute pubblica e dei consumatori [son] paga»e che i precursori chimici delle droghe sintetiche provengono illegalmente dall'Asia, il che lo richiede “cooperazione internazionale”. Poi, che il 70% delle armi sequestrate alle bande criminali sono state fabbricate negli Stati Uniti. Una telefonata tra i due leader, descritta come «meraviglioso» da Trump, seguito.

Secondo le autorità sanitarie americane, le overdose mortali da oppiacei sintetici (compreso il fentanil) stanno diminuendo. Nel 2023 si è registrato il primo calo dal 2018: 81.000 morti, contro gli 87.000 dell’anno precedente. La tendenza dovrebbe essere confermata anche quest’anno. Nel giugno 2024, il calo su base annua è stato del 15%. La spiegazione non è la diminuzione dei consumi, ma l'arrivo sul mercato di pillole a dosaggio più leggero, quindi meno mortali. Da sottolineare anche il crescente utilizzo del naloxone, efficace antidoto in caso di overdose.


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