Dopo le elezioni legislative del 2020, hanno deciso di costruire un governo con i Verdi come partito di minoranza. Ma questi ultimi hanno subito una disfatta elettorale: dei 12 seggi occupati nel precedente parlamento, sono riusciti a conservarne solo uno, quello del loro leader, Roderic O’Gorman.
All’interno della coalizione con Fianna Fail e Fine Gail, “eravamo molto diversi, abbiamo corso il rischio di unirci a loro, (…) ma ci sono conseguenze politiche nel correre questo rischio e le abbiamo subite” ha detto Roderic O’Gorman. Per Eoin O’Malley, politologo della Dublin City University, i Verdi, “come piccolo partito, si sono sempre trovati in una situazione precaria”. “Sono stati accusati di essere responsabili dell’aumento dei costi energetici e (…) di diverse misure impopolari del governo”, ha aggiunto il politologo.
Nessuna estrema destra, nessuna alleanza con il Sinn Féin
I candidati di estrema destra non sono riusciti a conquistare un posto in parlamento, anche se per la prima volta l’immigrazione è stata uno dei temi dominanti della campagna elettorale. “C’erano troppi candidati anti-immigrazione, che hanno diviso il voto, e molti di loro erano troppo estremisti”, analizza Eoin O’Malley.
Il Sinn Fein, il partito nazionalista di sinistra e principale partito d’opposizione, ha ottenuto 38 seggi, ma le possibilità che entri al governo sono quasi pari a zero. Durante la campagna elettorale, Fianna Fail e Fine Gail hanno escluso qualsiasi alleanza con questo partito, l’ex ala politica del gruppo paramilitare Irish Republican Army (IRA), per formare un governo. Già durante le precedenti elezioni del 2020, il Sinn Fein non era riuscito a formare una coalizione, nonostante fosse primo per numero di voti.
Fianna Fail e Fine Gail cercheranno alleati per formare una coalizione. Potrebbero rivolgersi ai laburisti, che ottengono 11 seggi secondo i risultati parziali, o ai socialdemocratici (11 seggi), entrambi di centrosinistra, o a candidati indipendenti.
Crisi cronica degli alloggi e del costo della vita
Dopo le elezioni del 2020, Fianna Fail e Fine Gael hanno deciso di dividere in due il mandato. Il leader del Fianna Fail, Micheal Martin, ha lasciato il posto di capo del governo nel dicembre 2022 al leader del Fine Gael, allora Leo Varadkar. Simon Harris è succeduto a quest’ultimo in aprile come leader e primo ministro del Fine Gael. Il nuovo Parlamento dovrebbe riunirsi a partire dal 18 dicembre, ma la formazione del governo potrebbe richiedere ancora diverse settimane.
Il futuro governo dovrà affrontare le sfide che l’Irlanda e i suoi 5,4 milioni di abitanti si trovano ad affrontare, alle prese con una crisi cronica degli alloggi e del costo della vita. Nella campagna elettorale i candidati hanno anche espresso il timore che l’economia del paese, basata su una tassazione vantaggiosa che attrae gli investimenti esteri e in particolare dei giganti tecnologici americani, possa soffrire il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.