ANALIZZARE – Nonostante l’imperativo dell’autonomia strategica, gli europei faticano a trovare un accordo sui mezzi necessari per una vera politica di difesa industriale comune.
Sistemi di difesa antimissile Mistral, moderni veicoli corazzati, munizioni d’artiglieria… L’annuncio non ha fatto molto scalpore, ma è arrivato il primo finanziamento da parte dell’Unione Europea per cinque progetti congiunti di acquisizione di attrezzature militari da parte di 20 Stati membri, per un totale di 300 milioni di euro, ufficializzati a metà novembre, rappresentano un piccolo passo nella nascente Europa della difesa. Questa è una delle realizzazioni della risposta comune alla guerra condotta dalla Russia in Ucraina per più di due anni e mezzo.
L’elezione di Donald Trump, che ha messo in discussione l’impegno americano nella NATO, dà impulso all’imperativo di accelerare l’autonomia strategica del Vecchio Continente. Insieme alla competitività industriale, la difesa sarà una delle priorità del secondo mandato di Ursula von der Leyen, la cui nuova Commissione è stata approvata mercoledì dal Parlamento europeo a Strasburgo.
Diego De Ojeda Garcia Pardo, capo dell’unità…
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