Martedì 2 luglio un primo parlamentare democratico ha invitato il presidente Joe Biden a ritirarsi dalla corsa per la Casa Bianca, citando tra l’altro la sua performance catastrofica nel dibattito di giovedì contro Donald Trump. “Spero che prenda la decisione difficile e dolorosa di dimettersi. Lo invito rispettosamente a farlo”ha scritto il texano Lloyd Doggett in un comunicato stampa. “Il presidente Biden ha salvato la nostra democrazia liberandoci da Trump nel 2020. Non deve consegnarci a Trump nel 2024”Ha aggiunto.
Il tenore democratico Nancy Pelosi ha assicurato martedì che lo è “legittimo” mettere in discussione lo stato di salute di Joe Biden, e “chiedersi se si tratti di un semplice episodio o di uno stato” sostenibile. L’ex presidente della Camera dei Rappresentanti, ancora molto influente all’interno del suo partito, ha accolto con favore il canale MSNBC « visione » del leader democratico del Paese. ” Non sono un dottore. Non posso dire cosa succederà tra tre o quattro anni, ma penso che per la mia esperienza, ed è quello che mi avete chiesto, continuerà ad essere un grande presidente degli Stati Uniti”.lei ha aggiunto.
“Dobbiamo essere onesti con noi stessi: non è stata solo una notte orribile”ha dichiarato martedì alla CNN anche il deputato eletto alla Camera dei Rappresentanti Mike Quigley, democratico dell’Illinois.
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Diminuzione della facilità fisica e verbale
Nelle ultime ore si sono moltiplicate le richieste dei democratici eletti che sollecitano il presidente e il suo entourage a essere trasparenti sulla salute del leader 81enne. Per mesi la Casa Bianca ha ignorato ogni dubbio sulle facoltà fisiche e mentali del presidente americano, la cui disinvoltura fisica e verbale è diminuita.
Se fino ad ora i pezzi grossi del partito avevano pubblicamente affermato il loro sostegno a suo favore, dal dibattito di giovedì è cresciuto il nervosismo tra simpatizzanti e donatori. Alcuni chiedono a Joe Biden di rispondere concretamente alle preoccupazioni, aumentando il numero di conferenze stampa o scambi a tempo indeterminato con giornalisti o sostenitori.
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Un sondaggio pubblicato martedì dalla CNN basta ad alimentare ulteriormente le ansie del campo democratico: il 75% degli elettori intervistati ritiene che il partito avrebbe maggiori possibilità a novembre con un candidato diverso da Joe Biden. A Donald Trump viene attribuito il 49% delle intenzioni di voto a livello nazionale, contro il 43% del suo rivale, un divario invariato rispetto all’ultimo sondaggio di questo tipo, condotto ad aprile. La vicepresidente Kamala Harris, senza vincere, sarebbe in una posizione migliore, al 45% contro il 47% dell’ex presidente repubblicano.
Altri potenziali candidati democratici, alcuni poco conosciuti al grande pubblico, affronterebbero Donald Trump con punteggi simili a quelli dell’attuale presidente, nonostante la loro scarsa notorietà, ad esempio il governatore della California, Gavin Newsom, il ministro dei trasporti, Pete Buttigieg , o il governatore del Michigan, Gretchen Whitmer.
Lunedì un giornalista ha chiesto al volo al presidente se intendesse ritirarsi dalla corsa, al termine di un breve discorso che aveva appena tenuto alla Casa Bianca, in merito a una decisione della Corte suprema. Joe Biden ha voltato le spalle e ha lasciato la stanza senza rispondere.
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