La Nigeria, un paese fondamentale nella politica africana di Emmanuel Macron

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Il presidente francese Emmanuel Macron e sua moglie Brigitte Macron danno il benvenuto al presidente nigeriano Bola Tinubu al suo arrivo per una cena ufficiale all'Eliseo, il 22 giugno 2023. LUDOVIC MARIN/AFP

Alcune relazioni richiedono un'attenzione speciale. Giovedì 28 e venerdì 29 novembre, a Parigi, il presidente della Nigeria, Bola Tinubu, sarà ricevuto in visita di Stato – il massimo livello di protocollo – da Emmanuel Macron. Per il presidente francese quella della Nigeria è soprattutto una storia personale, iniziata nel 2002, quando, studente della National School of Administration, completò uno stage presso l'ambasciata francese ad Abuja.

Ventidue anni dopo, prima dell'arrivo del suo omologo nigeriano a Parigi, l'entourage di Emmanuel Macron ricorda facilmente che la sua ultima visita in Nigeria, nel luglio 2018, rimane uno dei suoi ricordi più memorabili nel continente africano. Maniche di camicia rimboccate in un'atmosfera elettrica, il presidente francese ha trascorso una serata nella leggendaria sala da concerto New Afrika Shrine, creata dal padre dell'afrobeat, Fela Kuti, a Lagos.

La sequenza è stata immaginata dai suoi team per incarnare la rottura che intendeva introdurre in termini di politica africana quando salì al potere nel 2017. La sua ambizione? Promuovere lo sviluppo di partenariati economici, culturali e anche sportivi, al di fuori dello storico quartiere di Parigi, nell’Africa francofona.

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IL “cambio software” La promessa sembra, sette anni dopo, aver poco convinto i partner africani di Parigi. Sul fronte economico, mentre il commercio è aumentato in volume, le quote di mercato della Francia nel continente sono diminuite, dal 5,5% nel 2017 a quasi il 3,2% nel 2023, secondo il Ministero della Difesa francese, di fronte ai concorrenti cinesi, russi e turchi all'offensiva. IL “dozzine di Airbus” che alcuni diplomatici immaginavano di vendere al Kenya o alla Nigeria non furono mai ordinati.

Ricco di gas e petrolio

Cacciata dal Sahel dalle giunte che si sono riorientate verso la Russia e in una posizione delicata negli altri paesi africani francofoni, la Francia è ancora alla ricerca di partner privilegiati nell’Africa anglofona e portoghese, in paesi senza alcuna passività francese fornitori coloniali e di mercato per le aziende francesi. A sottolineare questo cambio di orizzonte, un simbolo: nel 2026, il prossimo vertice Africa-Francia non si terrà in Francia né in un Paese africano francofono, ma in Kenya.

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In questa logica di apertura, Emmanuel Macron punta molto sulla Nigeria. Con oltre 220 milioni di cittadini, il paese più popoloso dell'Africa, ricco di gas e petrolio, è la quarta economia del continente. Abbastanza da farne una potenza emergente, corteggiata da molti paesi.

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