Said Saddiki, professore di relazioni internazionali all’Università Sidi Mohammed Ben Abdellah di Fez, non ha usato mezzi termini riguardo al “Rif Day” organizzato ad Algeri il 23 novembre. Ha descritto l’evento come una “messa in scena assurda” basata su discorsi vuoti e relatori gravemente privi di obiettività.
Secondo lui, il tentativo dell’Algeria di presentare individui marginali come legittimi rappresentanti del Rif marocchino è una vera farsa. Queste persone, utilizzate per scopi politici, sono destinate a scomparire dalla scena una volta terminato il loro ruolo, diventando così le marionette di chi le manipola.
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Il professor Saddiki sottolinea l’incapacità dell’Algeria di trovare personaggi influenti del Rif che partecipassero a questa operazione di propaganda. L’utilizzo di individui non rappresentativi dimostra, secondo lui, l’isolamento di questa iniziativa e la sua totale mancanza di sostegno popolare.
Al contrario, il professore ricorda che gli abitanti del Rif, in Marocco e all’estero, restano profondamente legati al loro Paese. Nonostante le difficoltà e le incomprensioni, partecipano attivamente alla costruzione del Marocco, seguendo la stirpe dei loro antenati che lottarono in difesa della nazione.
L’organizzazione di questo “Rif Day”, con la volontà di creare un’entità fittizia paragonabile al “Polisario”, è percepita dall’esperto marocchino come un atto ostile da parte dell’Algeria. Invita tuttavia il Marocco a non cedere alla tentazione di sostenere i movimenti separatisti in Algeria.
Said Saddiki conclude affermando che un paese vicino unito, stabile e democratico sarebbe vantaggioso non solo per il Marocco, ma anche per l’intera regione.
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