L’amministrazione più anti-palestinese nella storia degli Stati Uniti

L’amministrazione più anti-palestinese nella storia degli Stati Uniti
L’amministrazione più anti-palestinese nella storia degli Stati Uniti
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Dda quando George W. Bush lanciò, nel 2001, il suo “Guerra globale al terrorismo “, gli Stati Uniti hanno abbandonato ogni serio desiderio di risolvere il conflitto israelo-palestinese. Persino Barack Obama, dopo qualche esitazione iniziale, ha concesso, senza il minimo compenso, nel 2016, aiuti militari a Israele per la cifra senza precedenti di 38 miliardi di dollari (36 miliardi di euro) in dieci anni. Per quanto riguarda Donald Trump, la sua prima visita alla Casa Bianca è stata accompagnata dal riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele e dallo spostamento dell'ambasciata degli Stati Uniti da Tel Aviv a Gerusalemme, mentre il consolato americano a Gerusalemme Est, finora concentrato su la popolazione palestinese.

Joe Biden non solo non è tornato su nessuno di questi fatti compiuti, ma ha fornito un massiccio sostegno, militare, diplomatico e finanziario, alla guerra che Benjamin Netanyahu continua a condurre contro Gaza dall’ottobre 2023. Le nomine già annunciate da Donald Trump, che la maggioranza repubblicana al Congresso difficilmente metterà in discussione, lasciano comunque presagire un'amministrazione ancora più ostile delle precedenti ai palestinesi e ai loro diritti.

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Una squadra completamente rinnovata

Trump non ha mantenuto nessuno dei suoi aiutanti nel periodo 2017-2021 per gestire il Medio Oriente, né specificamente né come parte di un portafoglio più generale. Anche suo genero Jared Kushner, che aveva incaricato di svilupparlo “L’affare del secolo » del 2020, non viene rinnovato. Questo accordo, firmato solo da Trump e Netanyahu alla Casa Bianca, ha ridotto la futura Palestina ad essere nient’altro che uno stato rimasto su una porzione della Cisgiordania e senza alcuna continuità territoriale. Il presidente americano non ha mancato di sottolineare l'opportunità che un simile “accordo” offre ai suoi amici promotori, grazie alla complessa rete di ponti, tunnel e tangenziali che questa spartizione della Palestina ha reso possibile. Ma Mahmoud Abbas, presidente dell’Autorità Palestinese, ha osato rifiutare un piano negoziato senza di lui e contro di lui. In seguito a questo fallimento, Donald Trump ha appena nominato inviato speciale per il Medio Oriente non più suo genero, ma il suo compagno di golf, Steven Witkoff, un imprenditore immobiliare senza la minima esperienza diplomatica. Non c'è dubbio su questo “l’arte dell’affare”di cui Trump afferma di essere un esperto, questa volta con Witkoff a capo, porterà all’imposizione ai palestinesi di un diktat ancora più brutale rispetto a quello del 2020.

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