“Pensi che voti macronista? »… Anche durante le escursioni entra in gioco la politica

“Pensi che voti macronista? »… Anche durante le escursioni entra in gioco la politica
“Pensi che voti macronista? »… Anche durante le escursioni entra in gioco la politica
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Sul GR7, nel Gard

Nell’escursionismo come nella vita, esiste una regola fondamentale. Al mattino, non parlare di argomenti arrabbiati – in particolare di politica – finché non hai preso il secondo caffè. Così, quando la televisione della guest house gracchia da Bardella su BFMTV alle 7,20, Viviane, 55 anni e preparandosi a percorrere 26 chilometri per il suo settimo giorno di cammino di fila, chiede gentilmente, ma con fermezza, al padrone dei luoghi di disattivare l’audio.

Azione salutare – nessuno aveva finito la prima tazza – , ma troppo tardi, il danno è fatto. La decina di escursionisti presenti Questo gîte a Vigan, nel Gard, sulla strada per Saint-Guilhem-le-Désert, sembrerà un cane di terracotta durante tutta la colazione. Nelle teste sembra bollire più che nella caffettiera : “Condivido i miei biscotti con gli elettori del Raggruppamento Nazionale, gli elettori della LFI, i sostenitori del “né, né”, i sostenitori della riforma delle pensioni? “.

“Possiamo fidarci del ‘Piano Procu’, secondo te? »

La scena riassume bene come le elezioni legislative anticipate si infiltrino ovunque, anche nelle festività previste proprio per isolarsi dal mondo. Tutto il paradosso di una notizia così scottante: “Non pensavo che avrei parlato affatto di politica durante le escursioni”, ammette Viviane, “ma è difficile evitare L’argomento. Anche non volerne parlare significa parlarne lo stesso” Ecco, il “rumore della società” è arrivato fino alle strade di Santiago de Compostela, dove l’attualità politica ha integrato il i 2 argomenti principali da evitare, con le accuse di russare nei dormitori. La ricerca della sacrosanta procura, per gli escursionisti che hanno pianificato da tempo il loro itinerario senza immaginare elezioni legislative espresse, occupa le discussioni in particolare.

Nel mezzo delle classiche chiacchiere “- Bellissima tappa oggi, hai visto com’erano belle le gole? – E le tue gambe stanno bene stamattina? », alla fine di giugno compaiono nuovi dialoghi. “- Possiamo davvero fidarci del ‘Piano Procu’, secondo te? », si chiede direttamente Philippe, 65 anni, che al momento del primo turno si divertirà ancora nella pampa. Risposta di Edouard, 40 anni più giovane e la certezza della giovinezza: “- È una cosa macronista, non andarci. Chiedi invece a una persona cara. »

Parlarne senza parlarne

E presto, eccoci (di nuovo) a parlare di politica. Quindi, ovviamente, tra sconosciuti, non riveliamo veramente l’intenzione del nostro voto, anche se ci sono indizi qua e là – Edouard non è filo-rinascimentale, avete indovinato. Per fortuna ci sono argomenti su cui c’è consenso – in particolare l’assurdità totale di questa sequenza politica – e permetteteci di blaterare senza esagerare sulla scelta nella cabina elettorale del 30 giugno. Un po’ “che casino è tutto questo…” o “lo scioglimento è pazzesco!” “, e voilà.

Nei sentieri solitari tra Vigan e Navacelles, andiamo con la nostra piccola previsione. “Philippe secondo te vota più per LR o per Renaissance? Chiaramente, non il Fronte Popolare”. Due o tre commenti sulla Nuova Caledonia e sulla posizione di un ex capo hanno aiutato questa stima. “Spero che non sia del Rally Nazionale, mi sembra simpatico lo stesso. »

“Gli altri escursionisti non sono loquaci sull’argomento”

Per altri, l’attivismo politico è molto più visibile. “Sono andato a fare una passeggiata per dimenticare l’ascesa dell’estrema destra. Tra qualche settimana potremmo essere guidati dai fascisti, quindi tanto vale prima prendere una boccata d’aria fresca”, dice Hélène, 36 anni e con convinzioni grandi quanto la sua borsa da trekking. Ovviamente, l’attivismo nei rifugi ha i suoi limiti: “Gli altri escursionisti non sono troppo loquaci sull’argomento”, ammette. Io stesso, a volte mi dico che preferirei non saperlo piuttosto che incontrare un razzista ogni sera e ogni mattina per una settimana. Ma ehi, cerco ancora di predicare la buona parola. » Sorride: «Finalmente… dire che il razzismo è un male non è nemmeno troppo azzardato. »

Fortunatamente, Euro 2024 coesiste con la campagna legislativa espressa e funge da fuga improvvisata. Nei rifugi, negli alberghi e nei campeggi si lotta più per sapere se sia possibile trasmettere Spagna-Italia o Francia-Austria che per le analisi di Christophe Barbier sulla sorte di Gabriel Attal. E a colazione si può parlare della frattura del naso di Mbappé più che di quella della società francese. È ancora un po’ più leggero per iniziare la giornata di escursioni.

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