A Napoli adolescenti uccidono altri per macchie sulle scarpe

A Napoli adolescenti uccidono altri per macchie sulle scarpe
A Napoli adolescenti uccidono altri per macchie sulle scarpe
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Tre morti in due settimane, sparatorie tra minorenni e giovani che posano con armi da fuoco sui social network stanno creando allarme in città e rivelando drammatiche disfunzioni del sistema, compreso, in prima linea, il sistema scolastico. Con LéNA, scopri il meglio del giornalismo europeo.


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Par Íñigo Domínguez (“El País”)

Pubblicato il 20/11/2024 alle 12:19
Tempo di lettura: 2 minuti


IOGli ha sparato perché aveva sporcato le sue scarpe da ginnastica Versace da 500 euro: così si è giustificato il 17enne, che l’1È lo scorso novembre è morto Santo Romano, 19 anni, a San Sebastiano al Vesuvio, vicino Napoli. La vittima era venuta solo per calmare la situazione, e non era nemmeno l’autrice delle macchie.

Mercoledì 6 novembre, quando il carro funebre è arrivato per i funerali nella chiesa di un quartiere alla periferia della città, i compagni di classe e la squadra di calcio del Santo Romano si sono accalcati attorno alla bara bianca. Senza sapere veramente come portarlo, erano paralizzati da questo rispetto ispirato dalla sensazione di toccare la morte così presto, in così giovane età. “Morire per le scarpe da ginnastica è inaccettabile”, ripetevamo tra la folla mentre la folla bloccava il traffico. I poster e le magliette di decine di adolescenti piangenti abbracciati hanno reso omaggio a a bravo ragazzo.



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