Negli Stati Uniti, un rappresentante eletto del campo repubblicano ha presentato un testo volto a vietare l’accesso ai bagni del Campidoglio a un collega transgender neoeletto.
La toilette della discordia. Ammessa di recente al Congresso americano, Sarah McBride, eletta democratica e transgender, è il bersaglio di un testo presentato da un rappresentante repubblicano che vuole impedirle l'accesso ai bagni femminili del Campidoglio.
“Gli uomini biologici non hanno nulla a che fare con gli spazi privati delle donne, punto”, ha scritto la deputata Nancy Mace in un messaggio su X, presentando la sua bozza di risoluzione.
Questo progetto, considerato transfobico, ha provocato numerose reazioni all’interno del campo democratico. Secondo Becca Balint si tratta di un testo “odioso” e di “crudeltà illimitata”, mentre Mark Pocan, capo di una commissione LGBT+ al Congresso, stima che “la risoluzione di Nancy Mace è una mossa patetica per attirare l’attenzione di Donald Trump e dei media”. .”
Da parte sua, Mike Johnson, leader repubblicano della Camera dei Rappresentanti, ha giocato la carta ironica, assicurando che si trattava di “una questione che il Congresso non aveva mai dovuto affrontare prima”.
Una “manovra” denunciata
Di fronte a questa polemica, Sarah McBride si è rammaricata di questa “manovra di estrema destra”, che mirerebbe a “far dimenticare che i repubblicani non hanno una vera soluzione da offrire ai problemi degli americani”, ricordando che le sue priorità riguarderebbero il costo degli asili nido, alloggio, salute e persino il diritto all’aborto.
I diritti delle persone transgender sono stati tra i temi caldi della campagna elettorale presidenziale e legislativa americana.
L'accesso ai bagni è tra gli argomenti in discussione, con i repubblicani che si oppongono alle donne transgender che accedono ai bagni femminili, sostenendo che ciò “proteggerebbe” donne e ragazze.