Il nuovo ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha rilasciato la dichiarazione lunedì mentre le tensioni tra i due paesi erano al culmine.
Lunedì 11 novembre il nuovo ministro della Difesa israeliano ha stabilito che l’Iran lo è “più esposto che mai a scioperi sui suoi impianti nucleari ». “Abbiamo l’opportunità di raggiungere il nostro obiettivo più importante: contrastare ed eliminare la minaccia esistenziale allo Stato di Israele”scrive Israel Katz in un messaggio sul social network
Israele accusa da anni l’Iran di cercare di acquisire armi nucleari, cosa che la Repubblica islamica – i cui leader invocano regolarmente la distruzione dello Stato ebraico – ha sempre negato. Nel 2018 gli Stati Uniti, sotto la presidenza di Donald Trump, hanno denunciato l’accordo internazionale di Vienna concluso tre anni prima con l’obiettivo di limitare e controllare le ambizioni nucleari di Teheran. In risposta, la Repubblica islamica ha aumentato la produzione di uranio arricchito a livelli mai raggiunti prima, e le sue scorte continuano ad aumentare, secondo i rapporti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), l’organismo di vigilanza delle Nazioni Unite sul nucleare.
Il 26 ottobre, gli aerei israeliani hanno lanciato un raid su obiettivi militari in Iran, in rappresaglia per una salva di circa 200 missili lanciati da Teheran contro Israele il 1° ottobre. Prima di questi attacchi israeliani, diversi funzionari ed ex ministri israeliani avevano chiesto un attacco decisivo contro gli impianti nucleari iraniani, ma secondo le informazioni della stampa americana questa opzione è stata esclusa a seguito delle forti pressioni di Washington.
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