In conflitto con il governo, la presidente georgiana Salomé Zourabichvili ha chiesto lunedì 11 novembre nuove elezioni legislative dopo la vittoria, in ottobre, del Sogno Georgiano, il partito al governo, denunciato come fraudolento dall'opposizione.
L'opposizione filooccidentale del paese caucasico ha rifiutato di riconoscere il risultato delle elezioni legislative che si sono concluse con la vittoria del Sogno georgiano, filorusso e accusato di deriva autoritaria dai suoi detrattori.
Il presidente georgiano, che ha poteri e influenza limitati nel Paese, ha denunciato in una conferenza stampa a “Elezioni controllate e manipolate da un unico partito”in riferimento al sogno georgiano. “Oggi siamo di fronte ad una crisi”ha assicurato, affermando che è necessario organizzarsi “nuove elezioni affinché la Georgia possa avere un Parlamento legittimo, un governo legittimo”.
Leggi anche | Articolo riservato ai nostri abbonati L'ambivalenza degli europei di fronte alle contestate elezioni legislative in Georgia
Leggi più tardi
“Gravi sospetti di frode”
MMe Zourabishvili, che accusa la Russia di interferenze elettorali, ha rivelato che un gruppo di parlamentari di otto paesi europei, tra cui Francia e Germania, sono in Georgia per aiutare con la “cercare modi per uscire da questa crisi”. Il presidente del Parlamento, Chalva Papouashvili, ha rifiutato di incontrare questa delegazione.
L’Unione Europea, alla quale la Georgia aspira ad aderire, ha esercitato pressioni sul governo di questo paese dopo le elezioni legislative del 26 ottobre. Lo ha assicurato venerdì il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel“ci sono seri sospetti di frode, che richiedono un’indagine seria”.
Decine di migliaia di manifestanti sono scesi nelle strade di Tbilisi per protestare contro presunti brogli elettorali. Il partito al governo, da parte sua, insiste sul fatto che il voto è stato libero ed equo e che resta l’appartenenza all’Unione Europea “massima priorità” del suo governo.
Leggi anche | Articolo riservato ai nostri abbonati Georgia: le elezioni legislative del 26 ottobre “non riflettono le scelte della popolazione”, secondo osservatori locali
Leggi più tardi