Pesca illegale, una grave minaccia per gli stock ittici – Telquel.ma

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SSecondo le Nazioni Unite, la pesca INN coinvolge tutti gli aspetti e le fasi della cattura e dell’utilizzo del pesce e talvolta può essere associata alla criminalità organizzata. Ostacola gli sforzi nazionali e regionali per conservare e gestire gli stock ittici e, pertanto, ostacola i progressi verso il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità e responsabilità a lungo termine.

Inoltre, la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata svantaggia notevolmente i pescatori che agiscono in modo responsabile, onesto e in conformità con i termini delle loro autorizzazioni di pesca.

Se i pescatori INN prendono di mira gli stock vulnerabili soggetti a severi controlli di gestione o a moratorie, gli sforzi per ricostituire questi stock a livelli sostenibili non saranno raggiunti, minacciando la biodiversità marina, la sicurezza alimentare delle comunità che dipendono dalle risorse della pesca per le proteine ​​e i mezzi di sussistenza del settore.

Consapevole delle conseguenze dannose della pesca illegale sulla sostenibilità degli stock ittici, sull’ecosistema marino e sulla situazione socioeconomica degli operatori della pesca, il Marocco ha rafforzato il proprio arsenale giuridico, adottando la legge 15-12 relativa alla prevenzione e alla lotta contro la pesca illegale. , pesca non dichiarata e non regolamentata.

A questo proposito, il Piano Halieutis pone la sostenibilità della risorsa come un asse principale e delinea tra i suoi obiettivi una risorsa sfruttata in modo sostenibile per le generazioni future, con l’obiettivo di gestire meglio il patrimonio ittico.

Per supportare l’attuazione di questa legge, il Dipartimento della Pesca Marittima ha istituito il sistema di controllo e sorveglianza “SCS” delle attività di pesca e un sistema di tracciabilità delle catture, che consente l’identificazione dei prodotti della pesca durante tutte le fasi attraverso le quali transitano.

Il Regno dispone inoltre di un’Unità di supporto al coordinamento dei controlli (UACC) che fa capo alla Direzione della pesca marittima e dell’acquacoltura (DPMA) e la cui missione è migliorare, gestire e coordinare il monitoraggio e il controllo del rispetto delle leggi, dei regolamenti e delle misure per la conservazione e la gestione delle specie risorse della pesca, in particolare attraverso la supervisione dell’Osservatorio nazionale dei pescherecci.

Le buone pratiche del Marocco nella lotta alla pesca illegale sono state premiate a margine della conferenza di alto livello della Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo (CGPM) sulle iniziative MedFish4Ever, tenutasi nel 2019 a Marrakech.

Il Regno è stato così premiato per l’installazione di un sistema di identificazione a radiofrequenza (RFID) per le imbarcazioni da pesca artigianali nazionali.

L’interesse dimostrato dal Marocco per questo settore si è, ancora una volta, concretizzato nel rapporto generale della Commissione Speciale sul modello di sviluppo che sottolinea come la piena e completa mobilitazione del potenziale dell’economia blu richieda l’accelerazione dell’attuazione dei piani di sviluppo per le nove regioni costiere del Marocco.

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