Ecco perché preservare la biodiversità è una questione di sopravvivenza!

Ecco perché preservare la biodiversità è una questione di sopravvivenza!
Ecco perché preservare la biodiversità è una questione di sopravvivenza!
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Dal 21 ottobre si sono riuniti a Cali (Colombia) i rappresentanti di 196 paesi. Ma questo non vuol dire parlare di clima e riscaldamento. No, questa volta è la biodiversità ad essere al centro dell’attenzione di questi 16e Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica, COP16 biodiversità. Perché lo dicono gli scienziati, la situazione è grave. In tutto il mondo le popolazioni stanno crollando. E se non riusciamo a invertire la tendenza, le conseguenze per l’umanità saranno terribili.

Lo sapevate?

Il termine biodiversità si riferisce a qualsiasi entità vivente in evoluzione sul nostro pianeta. Sia sulla terraferma, nel mare, nel suolo, in città o in campagna, e anche nel nostro intestino. Animali – compresi noi umani –, piante, funghi. E anche quelli che non vediamo. La folla di microrganismi. In totale, circa 2 milioni di specie finora conosciute dagli scienziati. Ma i ricercatori stimano che potrebbero essercene tra gli 8 e i 12 milioni in più, solo per questa specie “visibile”.

Per comprendere meglio ricordiamo che le specie si sono sempre estinte in modo molto naturale. Ma oggi il tasso di estinzione è da 10 a 1.000 volte più veloce del tasso naturale. Dal 1970 circa il 70% delle popolazioni di vertebrati sono scomparse. Là massamassa gli insetti diminuiscono del 2,5% ogni anno. E solo in Francia, il 30% degli uccelli selvatici se ne è andato in soli 15 anni. La causa è la distruzione e l’artificializzazione degli ambienti, lo sfruttamento eccessivo delle risorse, il traffico di specie, il cambiamento climatico, l’inquinamento, l’introduzione di specie invasive e, un po’ più indirettamente, la popolazione umana in crescita, la globalizzazione e un modello economico inadatto all’esauribile natura delle risorse.

La biodiversità ci fornisce molti servizi

Ora che la scena è pronta, torniamo alla domanda che ci tormenta: cosa accadrebbe se la biodiversità crollasse? Andiamo crescendo. Prima di tutto, tieni presente che rischiamo di perdere le passeggiate nella foresta. Infatti, quanto meno una foresta è diversificata, tanto più diventa sensibile alle malattie e ai cambiamenti del suo ambiente. Più è probabile che scompaia completamente.

Il collasso della biodiversità è quindi davvero una minaccia ecosistemiecosistemi interamente intero. Se le specie vegetali diminuiscono, i suoli potrebbero essere più esposti all’erosione, alle frane e alle frane inondazioniinondazioni. Quando alcuni erbivorierbivori scomparire, il terreterre che occupavano diventano più suscettibili agli incendi.

Senza biodiversità, anche la nostra scelta dei materiali potrebbe essere limitata. Perché non dimentichiamo dove si trova il boisboisma anche cotone e lana e perfino certe pietre – da conchiglieconchiglie o scheletri di animali morti da tempo.

Per essere sani abbiamo bisogno della biodiversità

Ma questo sembra quasi nulla in confronto alle altre conseguenze che a crollocrollo della biodiversità. Sulla nostra dieta, innanzitutto. Perché biodiversità fa rima con alimentazione variata. L’esempio dell’impollinazione è senza dubbio il più conosciuto. Gli insetti, infatti, contribuiscono gratuitamente allo sviluppo di circa l'80% degli alimenti coltivati. Ma è anche una questione di lotta contro i parassiti o di concimazione del terreno. Meno insetti e biodiversità significano anche rendimenti agricoli deteriorati. Più in generale, meno specie diverse sono presenti in un ecosistema, meno efficiente è la produzione di nutrienti che possiamo consumare.

Sempre dal punto di vista della salute umana, perdere la biodiversità significa rischiare di perderla principi attiviprincipi attivi prezioso per guarirci. Anche per prenderci cura dei nostri animali. Si rischia addirittura di accelerare la diffusione degli agenti infettivi.

La perdita di biodiversità nuoce anche alla qualità delariaaria e acqua. Perché le piante e persino microbimicrobi e il funghifunghi sapere come filtrare gli inquinanti. Ma anche, ancora più direttamente, perché le piante – comprese alghealghe marino: produce l'ossigeno che respiriamo. Proprio quello.

Biodiversità e clima, stessa lotta

Visto così, potremmo quasi arrivare a credere che, in definitiva, il collasso della biodiversità ci minaccia più del futuro il riscaldamento globaleil riscaldamento globale. Soprattutto, i due appaiono molto strettamente legati. Le foreste e gli oceani, ad esempio, sono noti per essere regolatori del nostro clima. Assorbono parte del anidride carbonicaanidride carbonica (CO2) che emettiamo e che provoca l'innalzamento della temperatura. Ma il collasso della biodiversità mette la sua pozzo di carboniopozzo di carbonio in pericolo. Con il rischio che il clima diventi ancora più caldo.

Prendi un impegno visivo contro il riscaldamento globale e la perdita di biodiversità

Gli scienziati non esitano più a parlare di sesta estinzione di massa. Di minaccia esistenziale. E la Francia ha deciso una strategia nazionale sulla biodiversità per contrastare questo collasso della vita entro il 2030. Un piano che intende concretizzare l’accordo adottato all’ultima COP sulla biodiversità e che prevede, ad esempio, la protezione del 30% delle terre e dei mari, il ripristino anche del 30% degli ecosistemi degradati e il dimezzamento del consumo pesticidipesticidi. Ma la Francia da sola non ce la farà. Per salvare la biodiversità, i rappresentanti del mondo riuniti alla COP16 dovranno passare a: vitessevitesse superiore.

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