Marocco: giovani rapiti in Thailandia e detenuti in Birmania dopo una truffa sul lavoro

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Almeno 14 marocchini sono detenuti in Birmania da gruppi armati dopo una truffa sul lavoro. Da diversi giorni le famiglie dei dispersi sono attive nel chiedere aiuto alla diplomazia marocchina, che assicura che non risparmierà alcuno sforzo per fornire assistenza alle vittime.

Sono almeno 14, per lo più giovani sotto i 30 anni, scomparsi da mesi, dopo aver risposto ad annunci su internet che promettevano lavori ben pagati in Thailandia.

Secondo i media Marocchiniquesti giovani hanno seguito tutti lo stesso itinerario: un volo per la Malesia, poi per la Thailandia, prima di raggiungere la città di Mae Sot, al confine con Birmania.

Ma una volta lì, in questa zona nota per essere un punto caldo per il traffico di droga nella regione, molti marocchini sono stati rapiti e torturati prima di essere messi in custodia. lavoro forzatospiegano le famiglie che affermano che le milizie cinesi locali chiedono loro un riscatto che va dai 6.000 agli 8.000 euro per la liberazione dei loro cari.

Verso una mobilitazione a Rabat il 16 maggio

L’ambasciata tailandese in Marocco afferma dal canto suo che è stata aperta un’indagine sul posto per determinare il numero delle persone coinvolte, spiegando che sarebbero coinvolti anche altri cittadini africani.

Per le famiglie marocchine la preoccupazione cresce di giorno in giorno e spiegano di voler organizzare una manifestazione a Rabat davanti al Ministero degli Affari Esteri e davanti all’ambasciata cinese giovedì prossimo, 16 maggio.

RFI

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