La Meloni vieta il decollo dalle isole italiane agli aerei di sorveglianza delle Ong

La Meloni vieta il decollo dalle isole italiane agli aerei di sorveglianza delle Ong
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Il governo italiano ha annunciato lunedì il divieto di decollo degli aerei delle ONG dalle isole del Mediterraneo. Una decisione fortemente criticata da queste ONG che da anni presidiano la zona.

© Massimo Di Vita/Mondadori Portfolio/Sipa USA/SIPA

L’Ente italiano per l’aviazione civile (ENAC) ha annunciato lunedì 6 maggio che gli aerei delle organizzazioni non governative (ONG) non potranno più decollare dagli aeroporti delle isole mediterranee della Sicilia, Lampedusa e Pantelleria, riferisce il sito Info migranti. Il comunicato dell’ENAC precisa che “ tale ordinanza è entrata in vigore con effetto immediato “.

Questi aerei sono stati utilizzati dalle ONG per localizzare le imbarcazioni di migranti in difficoltà sulla rotta migratoria del Mediterraneo centrale. L’organizzazione italiana decretò che tale uso fosse” ingiustificato “. Per lei, aerei” rappresentano un onere aggiuntivo per le squadre di soccorso ufficiali ” E “ mettere a repentaglio la sicurezza dei migranti “.

Il resto dopo questo annuncio

Un atto di codardia »

Su X, la ONG Sea-Watch ha dichiarato che la decisione è stata “ un atto di codardia e cinismo da parte di coloro che criminalizzano le ONG per scopi di propaganda politica “. “ Non cesseremo le nostre operazioni anche se ciò mettesse in pericolo i nostri aerei. Questo attacco che viola il diritto internazionale non ci impedirà di continuare a infastidire chi vorrebbe che ciò che accade quotidianamente nel Mediterraneo rimanga segreto”ha aggiunto l’organizzazione, che ieri, mercoledì 8 maggio, ha decollato uno dei suoi aerei dall’aeroporto di Lampedusa.

Il resto dopo questo annuncio

Dal 2022, il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha emanato numerosi decreti che rendono difficile il lavoro delle ONG. Dal gennaio 2023, e dal decreto Piantedosi, le ONG criticano le loro assegnazioni a porti lontani, che impediscono loro di intervenire con la rapidità che vorrebbero.

L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) ricorda che la rotta migratoria del Mediterraneo centrale è particolarmente mortale. Da gennaio 2024 lungo questo asse sono morte o scomparse 567 persone.

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