La nuova odiosa compulsione di Tebboune contro il Marocco

La nuova odiosa compulsione di Tebboune contro il Marocco
La nuova odiosa compulsione di Tebboune contro il Marocco
-

Mercoledì 8 maggio, mentre l’Algeria celebrava il “Giorno della Memoria” che commemora i dolorosi massacri, 70 anni fa, di Sétif, Guelma e Kherrata, il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune ha deviato questo momento di contemplazione, trasformandolo in una campagna elettorale tra i alti ufficiali dell’esercito algerino, da lui designati come “degni eredi” della resistenza anticoloniale.

Bisognoso di legittimità, il regime di Algeri, o “sistema politico-militare costruito su una rendita commemorativa”, come lo definì il presidente francese Emmanuel Macron nel 2021, continua a riscrivere la Storia come desidera.

Nella sede del Ministero della Difesa Nazionale, dove si è recato ieri, in assenza di qualsiasi membro del suo governo e alla presenza dei soli alti ufficiali dell’esercito, Tebboune ha tenuto un breve discorso in cui è andato consapevolmente e completamente fuori tema parlando sul Sahara marocchino due volte davanti al suo pubblico tutto in kaki.

Leggi anche: Divertente: Tebboune dichiara che “la questione del Sahara è una questione di principio”

Innanzitutto si è chiesto, attraverso un ragionamento del tutto distorto, come “L’Algeria avrebbe potuto difendere i palestinesi, i sahrawi e i paesi dell’Africa», se avesse scelto la strada del debito estero. Capire chi può, anche se nella mente di Tebboune un paese indebitato non ha sovranità, ignorando così che questi sono gli stati più sovrani e le economie più potenti del mondo, Stati Uniti, Giappone e Gran Bretagna in testa, il che porta il debiti più colossali del pianeta. L’Algeria, infatti, ha un grosso debito interno che la propaganda del regime cerca di nascondere. Ma si tratta, in fondo, di questo paese che non produce ricchezza ed esporta esclusivamente combustibili fossili!

Apprezzeremo di sfuggita questa vecchia scoperta di Boumediene, che i guardiani del sistema continuano ad alimentare: la falsa analogia tra la legittima causa palestinese e quella che il regime di Algeri chiama la “causa saharawi” che tenta – invano da più di quattro decenni – di ancorare la Palestina con le menzogne. Anche lo straccio che funge da stendardo del Polisario è un facsimile della bandiera palestinese.

D’altra parte, il presidente algerino si è messo in contrasto non solo con il tema del suo memoriale, ma anche con le decisioni dell’ONU stessa e con l’evoluzione della questione del Sahara, ignorandola, attenendosi ad un discorso banale e datato dal secolo scorso. Mentre il Sahara è stato decolonizzato più di 48 anni fa, sulla base dell’Accordo Tripartito di Madrid del novembre 1975, Tebboune resta prigioniero delle sue stesse contraddizioni. Non ha chiesto alla Spagna, in numerose occasioni, di amministrare o ricolonizzare nuovamente il Sahara, il che è di per sé un riconoscimento del fatto che questo territorio è stato effettivamente decolonizzato secondo le norme del diritto internazionale?

Leggi anche: Tebbouneries: Il presidente algerino dice che la Spagna ha offerto il Sahara all’Algeria

Meno di un anno fa, e più precisamente il 23 giugno 2023, lo stesso Antonio Guterres, attuale segretario generale dell’ONU, ha confermato, davanti agli studenti dell’Istituto di studi politici di Parigi (Sciences Po), che il Sahara è stato decolonizzato in 1975, quando il Polisario ancora non esisteva. Buon conoscitore della questione, soprattutto durante il periodo in cui è stato Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, dal giugno 2005 al dicembre 2015, periodo durante il quale ha continuato a chiedere il censimento dei Saharawi nei campi di Tindouf e Guterres, ha affermato. ma senza citarli, sono l’Algeria e il Polisario a bloccare ogni soluzione alla questione del Sahara. “Questo problema è bloccato da coloro che bloccano“, ha detto in sostanza.

Fingendo di ignorare che si sta formando un consenso globale attorno al riconoscimento della natura marocchina del Sahara, Tebboune ha anche affermato, nel suo discorso al generale Saïd Chengriha e alla sua compagnia, che l’ONU deve organizzare un referendum nel Sahara. Un’opzione abbandonata da tempo su raccomandazione dell’ex inviato speciale del Segretario generale dell’ONU nel Sahara, Peter van Walsum, che nell’aprile 2008 aveva concluso davanti al Consiglio di Sicurezza che un referendum nel Sahara era irrealizzabile e che l’indipendenza di questo territorio è impossibile.

Oggi il regime algerino continua a fare orecchie da mercante e a nascondere la testa sotto la sabbia di fronte a tutte le decisioni delle Nazioni Unite relative al Sahara. Così ha respinto apertamente, attraverso comunicati ufficiali della presidenza e del Ministero degli Affari Esteri algerino, due delle ultime tre risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, vale a dire la risoluzione 2548 del 31 ottobre 2021 e la risoluzione 2654 dell’ottobre 2022. La risoluzione 2703 dell’ottobre scorso non è stata apertamente respinta dal regime algerino, che è rimasto discreto alla vigilia del suo ingresso nel Consiglio di Sicurezza come nuovo membro non permanente.

Leggi anche: Tebboune divaga ancora: “Le relazioni Marocco-Algeria sono arrivate a un punto di non ritorno”

Ma dobbiamo ringraziare Tebboune, quando ieri ha dichiarato che “L’Algeria non lascerà mai andare il popolo Saharawi», fornendo così l’ennesima prova che la principale parte in conflitto con il Marocco è proprio l’Algeria. Tutti sanno che non esiste un popolo Saharawi e che il proclama di Tebboune in realtà significa questo”L’Algeria non rinuncerà mai al Sahara Occidentale“. Lo sapevamo, ma è meglio quando la facciata politica lo grida perentoriamente davanti ai leader verde kaki della giunta.

Queste nuove dichiarazioni di Tebboune sul Sahara arrivano subito dopo l’incredibile episodio di grande scalpore che Algeri ha appena suscitato a causa di una mappa completa del Marocco legalmente intarsiata sulla maglia del club sportivo rinascimentale di Berkane, che si è recato lì due settimane ad Algeri. per giocare una semifinale della Coppa della Confederazione Africana di Calcio (CAF). L’argomento brandito dal regime di Algeri per spiegare agli algerini la confisca delle maglie delle squadre marocchine: “la sovranità nazionale è una linea rossa“. Pertanto, la sovranità dell’Algeria coprirebbe il Sahara atlantico. Anche lì c’era da dirlo!

Il regime di Algeri dovrebbe soprattutto continuare su questa strada. Perché presto renderà il Polisario invisibile e impercettibile.

-

NEXT Un candidato municipale assassinato in Messico, più di venti in totale