Controllo del valico di Rafah da parte di Israele: perché questo valico di frontiera è così importante?

Controllo del valico di Rafah da parte di Israele: perché questo valico di frontiera è così importante?
Controllo del valico di Rafah da parte di Israele: perché questo valico di frontiera è così importante?
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Era una porta d’ingresso per gli aiuti umanitari e persino un’uscita per i civili in fuga dalla guerra. L’esercito israeliano ha annunciato martedì di aver preso il controllo della parte palestinese del valico di Rafah tra la Striscia di Gaza e l’Egitto.

Domenica, i razzi lanciati dal braccio armato di Hamas sul posto hanno ucciso quattro soldati israeliani e ne hanno feriti altri dieci. Lunedì l’IDF ha chiesto ai residenti della città, dove si sono rifugiati più di un milione di palestinesi, di “evacuare temporaneamente” alcuni quartieri.

Fino ad allora questo passaggio di frontiera era controllato da Hamas. Ma gli israeliani sospettano che il movimento islamico faccia circolare armi attraverso i tunnel sotto Rafah. “Abbiamo avuto indizi, tra cui il lancio” di razzi domenica, “ma anche informazioni che la parte di Gaza del valico di Rafah (…) è stata utilizzata da Hamas per scopi terroristici”, hanno spiegato l’esercito.

“È una posizione strategica”, spiega Elizabeth Sheppard-Sellam, direttrice del programma di relazioni politiche e internazionali presso l’Università di Tours. Nel 2005, quando l’esercito israeliano si ritirò da Rafah dopo settimane di chiusura del valico, dichiarò che era necessario mantenere il controllo. Secondo lei, uno degli obiettivi dell’IDF adesso è “disarmare Hamas e verificare che i membri dell’organizzazione rimangano nell’enclave per trovarli”.

La questione degli aiuti umanitari al centro delle preoccupazioni

“Questa è la solita narrazione decisa dal potere politico. Non è perché hanno trovato tre tunnel che hanno distrutto Hamas”, dice Guillaume Ancel, ex ufficiale e autore del libro “Saint-Cyr, à l’école de la Grande Muette” (Ed. Flammarion) . Per lui, prendere il controllo di questo passaggio permette soprattutto all’esercito israeliano di “bloccare il territorio”.

Rafah è anche il principale punto di ingresso degli aiuti umanitari a Gaza. L’esercito ha lanciato volantini invitando i residenti a evacuare “nella zona umanitaria ampliata di al-Mawasi”, a una decina di chilometri da Rafah. I residenti e le organizzazioni umanitarie descrivono aree già sovrappopolate o distrutte dalla guerra. Secondo Guillaume Ancel, questa presa di potere dà all’IDF la possibilità di chiudere il posto di frontiera in entrambe le direzioni per evitare “possibili partenze verso l’Egitto”, vietando allo stesso tempo “qualsiasi ingresso di aiuti umanitari”.

Martedì scorso Israele ha negato l’accesso al valico alle Nazioni Unite, secondo un portavoce dell’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari. L’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, ha chiesto dal canto suo che gli aiuti umanitari passino attraverso il valico di Rafah.

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