Colloquio
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Figura dell’opposizione democratica libanese e attivista sciita anti-Hezbollah, Hareth Sleiman è un esperto di affari mediorientali. Incontrato a Beirut, spiega che Israele è “penetrato negli interstizi degli apparati iraniani” e che l’infiltrazione di Hezbollah è avvenuta anche attraverso l’Iran.
Esplosione di cercapersone e telefoni dei leader di Hezbollah, eliminazioni mirate dei leader dell’“asse della resistenza”: Israele ha colpito duramente nelle ultime settimane il cuore dell’organizzazione sciita libanese, e continua a minacciare l’Iran di una risposta dopo l’attacco al suo suolo il 1° ottobre. L’accademico libanese Hareth Sleiman chiarisce i legami che uniscono Hezbollah e Teheran.
Come possiamo capire, dopo l’assassinio dei suoi massimi leader da parte di Israele, che Hezbollah sia così infiltrato?
È soprattutto a causa dell’Iran che Hezbollah si è trovato esposto in termini di sicurezza. Perché il Mossad è entrato in un modo senza precedenti nelle faglie e nelle rivalità del regime iraniano, che si riflettevano nell’apparato Hezbollah. Non si tratta solo di infiltrazioni tecnologiche sofisticate, come l’intelligenza artificiale di Lavender
