Il primo ministro spagnolo chiede alla comunità internazionale di smettere di fornire armi a Israele

Il primo ministro spagnolo chiede alla comunità internazionale di smettere di fornire armi a Israele
Il primo ministro spagnolo chiede alla comunità internazionale di smettere di fornire armi a Israele
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Questi commenti fanno eco a quelli di Emmanuel Macron, che si è espresso a favore del blocco delle consegne a Israele di armi utilizzate nel conflitto a Gaza. Nell’ultimo anno, Pedro Sánchez è stata una delle voci occidentali più critiche nei confronti dello Stato ebraico.

Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha invitato questo venerdì, 11 ottobre, la comunità internazionale a non consegnare più armi a Israele, ritenendo necessario “non contribuire, in un modo o nell’altro, all’escalation di violenza” in Medio Oriente.

“È urgente, alla luce di tutto ciò che sta accadendo in Medio Oriente, che la comunità internazionale smetta di esportare armi al governo israeliano”, ha dichiarato il leader socialista dopo un incontro a Roma con Papa Francesco.

“È un appello che rivolgo (…) all’intera comunità internazionale”, ha insistito il capo del governo, ritenendo necessario “non contribuire in un modo o nell’altro all’”escalation di violenza, guerra e la sua espansione a Gaza, in Cisgiordania o, in questo caso, in Libano”.

La Spagna ha riconosciuto lo Stato palestinese

Questi commenti fanno eco a quelli del presidente Emmanuel Macron, che sabato scorso si è espresso a favore del blocco delle consegne a Israele di armi utilizzate nel conflitto a Gaza. Questi commenti sono stati immediatamente definiti una “vergogna” dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Pedro Sánchez è stata una delle voci occidentali più critiche nei confronti di Israele dall’inizio dell’offensiva a Gaza, lanciata dopo gli attacchi di Hamas sul suolo israeliano del 7 ottobre 2023.

Le sue posizioni gli sono valse forti critiche da parte del governo israeliano. Alla fine di maggio, quest’ultimo è arrivato al punto di richiamare il suo ambasciatore per consultazioni, dopo il riconoscimento da parte della Spagna – insieme ad Irlanda e Norvegia – dello Stato palestinese.

Operazioni di terra israeliane in Libano

La questione delle consegne di armi a Israele divide da mesi i paesi occidentali. Il Regno Unito ha annunciato a settembre la sospensione di una trentina di licenze di esportazione di armi verso Israele su un totale di 350, dopo che un esame aveva concluso che esisteva “il rischio” che venissero utilizzate in violazione del diritto umanitario internazionale.

La Germania, invece, ha annunciato giovedì nuove consegne di armi, senza specificarne la natura o l’uso. Il presidente americano Joe Biden, dal canto suo, si è finora rifiutato di usare la leva delle armi contro Israele, salvo sospendere il lancio di bombe nel mese di maggio.

Israele è impegnato su più fronti, in guerra contro Hamas a Gaza e contro Hezbollah in Libano, dove da lunedì conduce operazioni di terra. Lo Stato ebraico minaccia anche di rispondere al massiccio attacco missilistico iraniano avvenuto martedì scorso.

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