Sono oltre 264.000 le persone colpite dai disastri naturali in Mali

Sono oltre 264.000 le persone colpite dai disastri naturali in Mali
Sono oltre 264.000 le persone colpite dai disastri naturali in Mali
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In Mali, più di 264.000 persone sono state colpite da disastri naturali come inondazioni e crolli, conseguenze del cambiamento climatico. All’inizio della settimana, il Comitato interministeriale per la gestione delle crisi e dei disastri si è riunito sotto la presidenza del primo ministro maliano Choguel Maïga per valutare questa preoccupante situazione.

Durante questo incontro, è stato rivelato che questi eventi meteorologici estremi hanno colpito migliaia di persone in tutto il Paese. Il ministro della Sicurezza e della Protezione civile, generale di brigata Daoud Aly Mohammedine, ha presentato un rapporto che dettaglia gli eventi accaduti tra il 1° e il 7 ottobre 2024. Questo rapporto mostra sette inondazioni nelle regioni di Mopti, Koulikoro e Bamako, nonché sette crolli nella capitale. Anche a Mopti è stata segnalata una tragica morte. Il rapporto invernale rivela dati allarmanti: 656 alluvioni, 8 fulmini, 6 episodi di vento violento e 37.099 crolli in tutto il Paese.

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Complessivamente sono state colpite 47.955 famiglie, ovvero un totale di 264.648 persone. Tra questi, 73.140 donne e 117.626 bambini. Il bilancio umano ammonta a 77 morti e 148 feriti. Preoccupante è anche l’impatto sul settore dell’istruzione. Il ministro dell’Istruzione nazionale, Amadou Sy Savané, ha indicato che 128 scuole servono attualmente come ricoveri temporanei per le vittime del disastro, mentre 167 istituti sono stati allagati e altri 256 sono crollati parzialmente o completamente. Questo danno riguarda le 26 accademie del Paese, e compromette gravemente la ripresa delle lezioni. Inizialmente previsto per il 1° ottobre, l’inizio dell’anno scolastico è stato posticipato al 4 novembre, nella speranza di un miglioramento della situazione.

Il primo ministro Choguel Maïga ha concluso l’incontro chiedendo un migliore coordinamento tra i ministeri per anticipare le crisi e proteggere le popolazioni. Ordinò riunioni settimanali di follow-up e propose la creazione di comitati locali per una gestione più efficace delle emergenze. Ha sottolineato l’importanza della sinergia d’azione all’interno delle istituzioni per garantire la sicurezza dei cittadini e ha ribadito l’impegno del governo ad adottare un approccio proattivo di fronte a questi disastri, in uno spirito di solidarietà nazionale.

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