L’Arabia Saudita è ancora interessata al Rafale… ma anche ai sottomarini e alle fregate del Naval Group

L’Arabia Saudita è ancora interessata al Rafale… ma anche ai sottomarini e alle fregate del Naval Group
L’Arabia Saudita è ancora interessata al Rafale… ma anche ai sottomarini e alle fregate del Naval Group
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Da qualche tempo gli ordini effettuati dall’Arabia Saudita all’industria francese degli armamenti sono in calo. Nel 2022 rappresentavano quindi solo 164,9 milioni di euro, il livello più basso osservato negli ultimi dieci anni. Ma potrebbe darsi che presto riprendano le forze.

Negli ultimi mesi, infatti, gli scambi tra Parigi e Riad sono aumentati, il principe ereditario dell’Arabia Saudita, Mohamed Ben Salmane, è stato ricevuto due volte dal presidente Macron all’Eliseo in meno di un anno [la première en novembre 2022, la seconde en juin 2023]. Successivamente, il ministro francese delle Forze Armate, Sébastien Lecornu, ha visitato l’Arabia Saudita prima di accogliere a Parigi il suo omologo saudita, Kalid ben Salman. Ha colto l’occasione per incontrare diversi leader della base industriale e tecnologica della difesa francese, tra cui Éric Trappier, CEO di Dassault Aviation.

E per una buona ragione: nell’ottobre 2023, è stato riferito che Riyadh aveva richiesto un preventivo per l’acquisto di 54 cacciabombardieri Rafale, poiché non era stato in grado di ottenere ulteriori Eurofighter Typhoon da Londra, a causa del veto di Berlino.

Da allora, la Germania ha finalmente annunciato la revoca delle restrizioni sulla vendita di armi all’Arabia Saudita… Ma nessun ordine Typhoon è stato ancora firmato.

Da parte sua, Washington cerca di risolvere le sue divergenze con Riyadh; in seguito al deterioramento delle loro relazioni diplomatiche causato dalle dichiarazioni del presidente Biden, che ha affermato di voler fare del regno uno “stato paria” a causa dell’assassinio del giornalista [saoudien] Jamal Khashoggi e il suo coinvolgimento militare nello Yemen. Sarebbe quindi sul punto di essere finalizzato un accordo su un nuovo “patto di difesa” in cambio della normalizzazione dei rapporti tra Arabia Saudita e Israele. Inoltre, Boeing si prepara ad offrire il suo cacciabombardiere F-15 Eagle II alla Royal Saudi Air Force…

I Rafale hanno svolto il ruolo di “lepre” per consentire a Riad di sbloccare il dossier “Typhoon” e ottenere concessioni da parte degli Stati Uniti? In ogni caso, i contatti tra funzionari francesi e sauditi continuano… E, a priori, non riguardano solo il campo dell’aviazione da combattimento.

Così, recentemente, il viceministro della Difesa saudita, Talal Bin Abdullah Al-Otaibi, ha incontrato a Parigi il generale Fabien Mandon, capo di stato maggiore del Presidente della Repubblica, nonché Patrick Pailloux, direttore della ufficio civile e militare del Ministro delle Forze Armate.

“Durante gli incontri, sono state riviste le relazioni strategiche tra i due paesi amici”, ha affermato il Ministero della Difesa saudita, tramite un comunicato stampa diffuso il 2 maggio. E ha chiarito che le discussioni si sono concentrate in particolare sulla “cooperazione in materia di difesa e sulle modalità per migliorarla e svilupparla”.

Inoltre, il funzionario saudita ha incontrato gli amministratori delegati di Dassault Aviation [avec lequel il a évoqué les capacités de production]dal Gruppo Navale [Pierre-Éric Pommellet] e MBDA [Éric Béranger]. Ha visitato anche diversi siti industriali, tra cui i cantieri navali di Lorient e Cherbourg, dove è stato “informato” delle capacità del costruttore navale francese nel “campo dei sottomarini”.

L’interesse mostrato per Dassault Aviation e MBDA dal viceministro della Difesa saudita suggerisce che il Rafale è ancora in corsa [ou qu’il est même le favori] per modernizzare la Royal Saudi Air Force. E le discussioni su un possibile ordine sembrano accelerare.

D’altra parte, visite ai cantieri navali di Cherbourg e Lorient, dove si producono fregate da difesa e da intervento [FDI] sono più sorprendenti. L’Arabia Saudita, infatti, ha già firmato una lettera di intenti per l’acquisto di cinque nuove fregate da Navantia. Naval Group sta per “spazzare via” questo mercato dal suo concorrente spagnolo?

“L’accordo spagnolo non è un contratto formale, ma un protocollo d’intesa [Memorandum of Understanding]. E la visita di Sébastien Lecornu in Arabia Saudita a settembre ha permesso di rinnovare il dialogo con Riad, con la quale i rapporti si erano notevolmente raffreddati negli ultimi anni, tra l’assassinio del giornalista Jamal Khashoggi, la guerra nello Yemen e la quasi totale assenza di contratti militari. all’industria francese”, sosteneva il settimanale Challenges lo scorso ottobre.

Si noti che la sudcoreana Hyundai Heavy Industries [HHI] guarda anche al mercato saudita, come dimostra la sua partecipazione alla fiera delle armi “World Defense Show 24”, organizzata a Riyadh in febbraio. In questa occasione ha presentato alla Marina saudita un modello di fregata multiuso e, con Hanwha Ocean, il sottomarino KSS-III Batch-II.

Infatti, da più di dieci anni l’Arabia Saudita progetta di acquisire almeno cinque sottomarini. Nel 2013 si parlava di un ordine da parte della Germania per 2,5 miliardi di euro, cosa poi smentita dalla ThyssenKrupp Marine Systems. Ma questo interesse è stato confermato nel febbraio 2019, con la firma di un memorandum d’intesa tra Naval Group [DCNS à l’époque] e il gruppo pubblico delle industrie militari saudite [Sami] con l’obiettivo di creare una joint venture dedicata alla produzione e allo sviluppo di sistemi navali, compresi i sottomarini.

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