Il primo ministro Humza Yousaf potrebbe dimettersi

Il primo ministro Humza Yousaf potrebbe dimettersi
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Il primo ministro scozzese Humza Yousaf intende dimettersi, hanno riferito lunedì i media britannici, minacciato da un voto di sfiducia pochi giorni dopo la fine della coalizione di governo tra il suo partito, l’SNP, e gli ambientalisti.

Humza Yousaf, 39 anni, è stato eletto leader del SNP nel marzo 2023, dopo le dimissioni a sorpresa del carismatico Nicola Sturgeon. Primo leader musulmano a guidare un importante partito britannico, incarnò la continuità con il suo predecessore, di cui fu uno dei più stretti alleati, e continuò a sostenere la lotta per l’indipendenza scozzese.

Disaccordi sulla politica ambientale

Giovedì scorso, però, Humza Yousaf ha annunciato la fine della coalizione di governo tra l’SNP e i Verdi scozzesi, in particolare a causa del disaccordo sulla politica ambientale. L’SNP, il Partito nazionale scozzese, domina largamente il Parlamento locale di Edimburgo dal 2007 – con 63 seggi su 129 – ma governa dal 2021 grazie alla sua alleanza con i Verdi.

Dopo la fine della coalizione, l’opposizione conservatrice e quella laburista hanno presentato ciascuna una mozione di sfiducia contro Humza Yousaf, il cui voto è previsto per questa settimana. E i Verdi hanno annunciato che voteranno contro il Primo Ministro.

Messo in minoranza, l’SNP cerca quindi nuovi alleati, ma secondo la BBC ha escluso un’alleanza con il partito Alba, altro partito indipendentista. Se Humza Yousaf si dimette, il Parlamento avrà 28 giorni per trovare un nuovo Primo Ministro.

Il partito in subbuglio

Il partito indipendentista al potere è in subbuglio dopo le dimissioni a sorpresa, nel febbraio 2023, del suo leader Nicola Sturgeon. Su di lui grava un’indagine per appropriazione indebita per la quale è stato rinviato a giudizio il suo ex direttore generale.

A livello nazionale, il partito, che conta 43 deputati al Parlamento di Londra, è minacciato da un forte ritorno del partito laburista scozzese durante le elezioni parlamentari previste per quest’anno. La sua lotta per l’autodeterminazione scozzese è in un vicolo cieco da quando, alla fine del 2022, la Corte Suprema britannica ha stabilito che solo il governo britannico può autorizzare un nuovo referendum. L’ultima votazione, nel 2014, è stata vinta dal “no” all’indipendenza del 55%.

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