Messico: i giornalisti manifestano dopo l’assassinio di un collega

Una cinquantina di giornalisti messicani hanno manifestato sabato dopo l’assassinio del loro collega Roberto Carlos Figueroa Bustos, il cui corpo è stato ritrovato venerdì nello stato di Morelos (al centro), secondo i media locali.

“Condanniamo fermamente l’orribile assassinio del nostro compagno (…) Il suo assassinio rappresenta un nuovo esempio della terribile violenza che regna a Morelos, uno stato dove nessuno è al sicuro”, hanno dichiarato i giornalisti che hanno manifestato a Cuernavaca, capitale di questo stato situato a sud del Messico. Il giornalista, direttore del media online Acá en El Show, seguito da circa 10.000 persone su Facebook, ha pubblicato contenuti di carattere politico. Il suo corpo è stato ritrovato nella sua auto a Coajomulco, nello stato di Morelos, insieme a quello di un altro uomo, secondo la stampa locale.

Il giornalista “è stato privato della libertà e i suoi parenti hanno ricevuto una telefonata con richiesta di riscatto. Nonostante fosse stata pagata, lui è stato trovato morto”, ha denunciato l’organizzazione di difesa stampa Artículo 19 sul social network X.

156 giornalisti assassinati in Messico dal 1995

Reporter Senza Frontiere (RSF) ha detto all’AFP che stava cercando ulteriori dettagli su questo assassinio. Venerdì l’ONG di difesa della stampa ha chiesto ai tre candidati alle elezioni presidenziali del 2 giugno in Messico, uno dei paesi più pericolosi al mondo per la stampa, di impegnarsi a proteggere i giornalisti in caso di vittoria.

Secondo RSF, almeno 37 giornalisti sono stati assassinati durante i cinque anni e mezzo del mandato del presidente Andrés Manuel Lopez Obrador, che terminerà il 1° ottobre. E dal 1995, secondo la stessa fonte, almeno 156 giornalisti sono stati assassinati per aver indagato sulla criminalità organizzata, sull’insicurezza e sul traffico di droga.

AFP

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