Stati Uniti: l’Arizona abolisce la legge del 1864 che vietava l’aborto

Mercoledì la Camera dei Rappresentanti dell’Arizona ha votato per abolire una legge del 1864 che vieta quasi tutti gli aborti, ritenuta applicabile due settimane fa dalla Corte Suprema di questo stato americano chiave dal punto di vista elettorale.

Diversi repubblicani moderati si sono uniti ai democratici per ottenere una maggioranza a favore dell’abolizione di questa legge che vieta qualsiasi aborto a partire dal momento del concepimento, a meno che non sia in pericolo la vita della madre.

Né lo stupro né l’incesto sono considerati valide eccezioni, secondo la legge abolita che ha suscitato grandi polemiche nel Paese, essendo stata condannata da Joe Biden ma criticata in modo più moderato anche da Donald Trump.

“Una macchia per il nostro Stato”

Rimasta inattiva per decenni, questa legge “è ora applicabile”, secondo una decisione emessa il 9 aprile dalla Corte Suprema dell’Arizona. Questa sentenza prende atto del ribaltamento della giurisprudenza da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti che ha annullato nel giugno 2022 la garanzia federale del diritto all’aborto.

Da quando questa decisione ha dato agli Stati piena libertà di legiferare in questo settore, circa venti hanno vietato o limitato gravemente l’accesso all’aborto. Il procuratore generale dell’Arizona, il democratico Kris Mayes, ha tuttavia avvertito da tempo che non inizierà alcun procedimento giudiziario, ma la situazione potrebbe cambiare a seconda delle elezioni poiché negli Stati Uniti vengono eletti i pubblici ministeri.

La decisione “di reimporre una legge risalente a un’epoca in cui l’Arizona non era uno Stato, infuriava la guerra civile e le donne non potevano nemmeno votare, passerà alla storia come una macchia per il nostro Stato”, ha lamentato il 9 aprile.

Prossimo referendum

I promotori di un’iniziativa popolare hanno recentemente annunciato di aver raccolto firme per un referendum per inserire l’aborto nella Costituzione dell’Arizona. Se confermato, questo voto dovrebbe svolgersi contemporaneamente alle elezioni presidenziali di novembre, come avverrà ad esempio in Florida (sud-est), altro stato decisivo.

Il presidente democratico uscente Joe Biden sta facendo della difesa dei diritti delle donne il focus principale della sua campagna per un secondo mandato, affrontando il suo avversario repubblicano Donald Trump.

Quest’ultimo si vanta di aver portato, attraverso le sue nomine alla Corte Suprema degli Stati Uniti, al ribaltamento della giurisprudenza del giugno 2022, ma sottolinea i rischi elettorali di una posizione eccessivamente conservatrice sull’aborto.

AFP

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