Giustizia: L’Argentina chiede a due paesi di arrestare un ministro iraniano

Giustizia: L’Argentina chiede a due paesi di arrestare un ministro iraniano
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L’Argentina chiede a due paesi di arrestare il ministro iraniano

Pubblicato oggi alle 4:52

Martedì il governo argentino ha chiesto al Pakistan e allo Sri Lanka di arrestare il ministro dell’Interno iraniano Ahmad Vahidi, ricercato per l’attacco al fondo comune ebraico Amia a Buenos Aires nel 1994, e che attualmente è in tournée nei due paesi.

“L’Argentina chiede l’arresto internazionale dei responsabili dell’attentato di Amia del 1994, che uccise 85 persone, e che continuano a ricoprire posizioni di potere nella totale impunità”, ha scritto il Ministero degli Affari Esteri argentino in un comunicato stampa.

“Uno di loro è Ahmad Vahidi, ritenuto dalla giustizia argentina uno dei responsabili dell’attacco contro Amia. Questa persona è attualmente ministro degli Interni della Repubblica islamica dell’Iran e fa parte di una delegazione governativa che si trova in questi giorni in visita in Pakistan e Sri Lanka”, prosegue il testo.

Leader della Forza Quds

“L’Argentina ha richiesto il suo arresto ai governi del Pakistan e dello Sri Lanka secondo i meccanismi previsti dall’Interpol”, aggiunge. Il generale Vahidi è ministro degli Interni dal 2021, dopo aver ricoperto in precedenza la carica di ministro della Difesa.

All’epoca dell’attentato di Buenos Aires, era a capo della Forza Quds, l’unità operativa sotto copertura delle Guardie Rivoluzionarie, l’esercito ideologico del regime iraniano. L’attentato di Amia del 18 luglio 1994 è stato attribuito dai tribunali argentini e da al regime iraniano e al movimento sciita libanese Hezbollah.

L’Iran ha negato ogni coinvolgimento e ha sempre rifiutato di permettere l’interrogatorio degli otto ex funzionari incriminati dai tribunali argentini, tra cui il generale Vahidi e l’ex presidente Ali Rasfanjani. L’Argentina ha la più grande comunità ebraica dell’America Latina, con circa 300.000 membri.

Licenziato nel 2021

Prima di Amia, l’ambasciata israeliana a Buenos Aires è stata bersaglio nel 1992 di un attentato che provocò 29 morti e 200 feriti, attribuito anche all’Iran dai tribunali argentini e anch’esso rimasto impunito.

Nel 2013, l’allora presidente argentina Cristina Kirchner firmò un memorandum d’intesa con l’Iran per creare una “commissione per la verità” per indagare sull’attacco e consentire ai pubblici ministeri argentini di recarsi dallo straniero per interrogare gli accusati.

Questo accordo è stato ratificato dal Congresso argentino, ma mai dal Parlamento iraniano. È stato criticato dai leader della comunità ebraica in Argentina, che hanno accusato Cristina Kirchner di aver coperto gli autori dell’attacco. Un’indagine giudiziaria aperta su questo argomento nel 2015 si è però conclusa con l’archiviazione del caso nel 2021.

AFP

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