Un tribunale iraniano ha condannato a morte un famoso rapper iraniano imprigionato per più di un anno e mezzo per il suo sostegno al movimento di protesta 2022, hanno riferito mercoledì i media locali.
“Il tribunale rivoluzionario di Isfahan (…) ha condannato a morte Toomaj Salehi per corruzione sulla Terra”, una delle accuse più gravi in Iran, ha detto l’avvocato del cantante, Amir Raisian, citato dal quotidiano “Shargh”.
Secondo l’avvocato, il tribunale rivoluzionario aveva accusato Salehi di “incitamento alla sedizione, all’assemblea, alla cospirazione, alla propaganda contro il sistema e all’incitamento alla rivolta”.
Il rapper 33enne era stato arrestato nell’ottobre 2022. Aveva sostenuto attraverso le sue canzoni e sui social network il movimento di protesta innescato dopo la morte, avvenuta il 16 settembre 2022, di Mahsa Amini, una giovane curda iraniana detenuta dalla polizia morale, che l’ha accusata di aver infranto il rigido codice di abbigliamento per le donne.
Gli artisti stranieri allora gli diedero il loro sostegno, temendo che sarebbe stato condannato a morte.
Diverse centinaia di persone, compresi membri delle forze di sicurezza, sono state uccise e migliaia sono state arrestate durante le proteste tenutesi nell’ottobre e nel novembre 2022 in Iran.
Secondo le ONG, nove persone sono state giustiziate in relazione a questa rivolta.
