Rivelazione del Vendée Globe 2020, Benjamin Dutreux ha commosso e impressionato completando la sua prima circumnavigazione in solitario con un misto di freschezza, combattività e umanità. Era partito da Les Sables d’Olonne quasi sconosciuto, al timone di una barca che aveva navigato in solitario solo una volta prima della partenza. Eppure, grazie al coraggio e alla resilienza, ha tagliato il traguardo da eroe. Quattro anni dopo, Benjamin tornò a questa corsa leggendaria con un progetto attentamente ponderato e molto più ambizioso. A bordo di un foiler del 2015 e supportato da un forte team tecnico, si è avvicinato a questa edizione con un’esperienza in mare molto più ricca e una maggiore maturità. Questo misto di audacia e saggezza gli ha permesso di adattarsi alle numerose insidie incontrate in questo viaggio, pur rimanendo fedele alla sua filosofia: vivere giorno per giorno e cogliere le opportunità.
Una battaglia mozzafiato fino al traguardo
Il suo percorso verso la Top 10 è stato costellato di alti e bassi, ma sempre guidato da una notevole tenacia. Dopo aver iniziato la corsa nel secondo gruppo, ha preso la testa di questo gruppo al largo delle coste del Portogallo, prima di attraversare l’equatore con leggerezza e umorismo, rispettando la tradizione offrendo a Nettuno una birra e qualche pelo di barba. Le cose si sono complicate nell’Atlantico meridionale, dove venti instabili lo hanno fatto allontanare dal gruppo di testa. Tuttavia, il Vandea ha mantenuto la rotta, superando la Bonne Espérance in 14a posizione. Nell’Oceano Indiano dovette affrontare tempeste formidabili. Nonostante queste sfide, riuscì a compiere una mossa strategica nel Pacifico, proseguendo verso sud nonostante la tempesta per superare Samantha Davies e avvicinarsi a Clarisse Crémer. Capo Horn, attraversato il 1° gennaio in 12° posizione, ha segnato una svolta per lo skipper. Nell’Atlantico ha iniziato una scalata metodica, entrando finalmente nella Top 10 dopo aver approfittato dei danni di Boris Herrmann e tenendo a bada i suoi inseguitori, in particolare lo skipper di L’Occitan en Provence, fino alle ultime miglia.
Una performance che la dice lunga
Concludendo questa seconda Vendée Globe al 10° posto, Benjamin Dutreux conferma di essere diventato una figura essenziale nelle regate oceaniche. I suoi progressi in questa edizione testimoniano la sua capacità di apprendere, adattarsi e superare se stesso. Questa domenica, tagliando il traguardo dopo più di 77 giorni in mare, ha dimostrato che tenacia e ambizione, combinate con una gestione metodica e un tocco di audacia, possono fare miracoli in una regata così impegnativa. rispetto al Vendée Globe. Un bel 10° posto, ottenuto a prezzo di incessanti battaglie contro gli elementi e gli avversari, che apre un nuovo capitolo nella carriera di questo determinato e umile skipper. Il futuro sembra luminoso per Benjamin Dutreux, che ha dimostrato di poter, ancora una volta, fare il guastafeste ed essere tra i migliori.