Stagione amatoriale 2024: i risultati di un anno ricco per i Blues

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Jean-Luc Cayladirettore nazionale delle prestazioni di ffgolf.

Qual è la tua sensazione alla vista della stagione realizzata dai dilettanti francesi?
Innanzitutto, ovviamente, un sentimento di soddisfazione per giocatori e allenatori. Tutto ciò non fa altro che convalidare la strategia di alto livello che abbiamo implementato più di quattro anni fa. L’obiettivo che ci siamo posti, molto ambizioso ma lo accettiamo, è formare giocatori capaci di integrarsi in maniera duratura tra i primi 20 del mondo. Quest’anno, anche se ovviamente non siamo responsabili di tutto, possiamo già accontentarci di avere Matthieu Pavon che era il n. 20 del mondo ai massimi livelli, Céline Boutier n. 3, Adela Cernousek n. 7 della classifica. mondiale dilettantistico e Bastien Amat n° 19. Vale la pena ripeterlo: la maggior parte delle persone che sono tra i primi 20 professionisti, sono già state tra i primi 20 o addirittura i primi 10 tra i dilettanti.

Nel complesso, possiamo accogliere con favore l’importanza che la Francia sta assumendo a livello europeo e internazionale, e soprattutto nella dinamica globale. Questo è il secondo anno consecutivo che le nostre quattro squadre si qualificano ai quarti di finale dei quattro principali Campionati Europei (maschile, femminile, maschile e femminile, ndr). Inoltre, la Francia ha vinto per il secondo anno consecutivo la classifica collettiva degli European Young Masters, il che dimostra che la prossima generazione è già presente tra gli U16. Gli U14 sono arrivati ​​secondi nel Campionato Amundi Evian Junior, le ragazze sono arrivate 4e recentemente nel loro campionato del mondo. Inoltre, quest’anno i paragolfisti, le signore e i signori senior e le donne dilettantistiche di livello medio sono stati tutti campioni europei. E questi sono campionati che ci permettono di aumentare la nostra visibilità, e che contribuiscono alla buona dinamica complessiva.

Quali ritieni siano gli ambiti di miglioramento per il futuro?
Ci tengo a sottolineare che questo è un lavoro collettivo, che si estende anche alle leghe. Oggi abbiamo sempre più qualità e dobbiamo continuare a rafforzarla. Se ci limitiamo ai National Performance Centers non arriviamo da nessuna parte, perché si tratta di circa 25 persone. Però abbiamo tanto lavoro che viene fatto nei club, tanti giocatori di alto livello si formano nei club, fuori dalle nostre strutture, e questo lavoro deve essere diffuso ancora di più, per aumentare il nostro bacino e la nostra presenza. Per fare questo dobbiamo credere nelle nostre possibilità, essere ambiziosi, sviluppare le nostre capacità. Non si tratta solo di questioni di mezzi finanziari, ma anche di qualità. Ciò si sta rafforzando a tutti i livelli, ma dobbiamo accentuarlo ulteriormente. E avremo bisogno di tutti.

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