Orrore
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Il vampiro marcio in versione Robert Eggers, più barbaro delle sue precedenti incarnazioni, è un formidabile mostro del cinema in un film che lo è molto meno, pieno di riferimenti e scene fumose.
Durante le epidemie del passato, il confine tra la vita e la morte era ancora più labile del solito. Senza strumenti per certificare la morte, le persone dubitavano se avessero seppellito un corpo vivo o un cadavere e, di fronte alle avversità del contagio, seppellivano velocemente e male, affrettando i rituali, correndo anche il rischio di seppellire persone prive di sensi, alcune delle quali talvolta si svegliavano. in su, agitandosi nelle loro tombe prima di emergere dalla terra. In questo contesto non era così raro assistere a quelle che venivano interpretate come resurrezioni. In Dei miracoli dei mortiil medico tedesco Christian Friedrich Garmann elenca diversi esempi, come ad esempio Morti clamoroseche usciva dalla terra battendo i denti ed emettendo grida da maiale – che l'antropologo Philippe Charlier, grande conoscitore di vampiri, associa “revenants nel corpo”. Nosferatu, fantasma della notteremake di Werner Herzog de Nosferatu il vampiro di FW Murnau (1922), inaugurato con corpi mummificati esposti al museo di Guanajuato, in Messico. Quella di Robert Eggers, di cui non abbiamo ben capito se intendesse essere un remake dell'uno, dell'altro
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