Questa domenica 17 novembre 2024 alle 21:10, France 2 trasmette il film Pupilla della regista Jeanne Herry, uscito nelle sale a dicembre 2018. In questo dramma, ai fini di alcune scene con bambini, è stato trovato un inganno.
Pupilla di Jeanne Herry con Elodie Bouchez, Sandrine Kiberlain e Gilles Lellouche, uscito nel 2018, affronta con sensibilità la difficoltà dell'adozione (di cui ha parlato l'attrice Ingrid Chauvin nel 2020), e in particolare il percorso a ostacoli affrontato dalle madri single candidate all'adozione in Francia. France 2 trasmette questa sera, in prima serata, a partire dalle 21,10, questo lungometraggio che ha segnato il ritorno di Elodie Bouchez, spesso assente dal cinema negli ultimi anni.
Bambini, attori docili
Per il suo secondo film, after Lo adoraJeanne Herry, figlia di Miou-Miou e Julien Clerc, racconta le prime settimane di vita di un bambino abbandonato alla nascita dalla madre e per il quale i servizi sociali devono trovare i genitori. I neonati sono al centro di questa finzione. Ma se nel cinema il lavoro minorile è fortemente regolamentato, lo è ancora di più per i neonati. I controlli e gli obblighi sono estremamente importanti, costringendo le produzioni a utilizzare bambini diversi per lo stesso ruolo. Le riprese di Pupilla non ha fatto eccezione alla regola, è stato organizzato un grandissimo casting per trovare i neonati corrispondenti al profilo. Dato che durante le riprese con bambini e neonati sono spesso presenti dei pericoli, sembrerebbe che siano stati i più piccoli a sceglierli Pupilla erano saggi. Elodie Bouchez ha confidato in un'intervista che il bambino con cui stava girando era piuttosto facile. Inoltre non era avaro di gorgheggi durante le riprese, invadendo le sue battute.
Pupilla : Il trucco trovato per proteggere i piccoli attori
Ci sono molte inquadrature con bambini dentro Pupilla. Per rispettare i loro orari di lavoro ma soprattutto per tutelarli emotivamente, il regista non ha voluto avere dei veri bambini in alcune scene. “Trattandosi di un film che descrive la ricettività dei bambini al linguaggio verbale, non si trattava di correre rischi, di metterli in difficoltà. […] scene in cui avrebbero sentito “tua madre non ti voleva”, ecc.” aveva spiegato Jeanne Herry. Per proteggerli, il regista è quindi ricorso a un trucco: si tratta di bambini di plastica che venivano utilizzati nelle scene considerate più sensibili. Attenzione, non vi resta molto tempo per guardarli su Netflix!
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