In Brasile il “Sono ancora qui” scatena le passioni

In Brasile il “Sono ancora qui” scatena le passioni
In Brasile il film “Sono ancora qui” scatena le passioni
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LETTERA DA SAN PAOLO

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Eunice (Fernanda Torres) in “Sono ancora qui”, di Walter Salles. STUDIO CANALE

Nel cuore dell’estate tropicale, nulla suggeriva un simile attacco. Il 15 gennaio, Il mondo si è trovato sopraffatto dalle migliaia di messaggi inviati dagli internauti brasiliani sui social network. Tra due giorni il giornale ha dovuto cancellare circa 21.600 commenti con contenuti offensivi, principalmente su Instagram, rispetto ai 700 al giorno in tempi normali. UN «invasione» ampiamente riportato dalla stampa brasiliana.

In questione, la recensione scritta dal giornalista Jacques Mandelbaum sul Sono ancora qui (Sono ancora qui), del brasiliano Walter Salles. L’opera, che ripercorre la storia di Rubens Paiva, ex deputato di sinistra rapito e assassinato nel 1971 dalla dittatura militare, attraverso gli occhi della moglie Eunice, non ha entusiasmato il giornalista. Questo deplora un film “ieratico” indossato da un’attrice protagonista, Fernanda Torres, “abbastanza monotono”.

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Francia
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