guarda indietro alle cinque scene esplosive del film biografico di Nolan

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Abituato a scenari complessi, Christopher Nolan colpisce anche per la sua genialità estetica. Interrogatori ansiosi, esplosioni, arrivi nel deserto… Il suo film sul padre della bomba atomica mette insieme i momenti forti in tante immagini scioccanti. Decifrazione.

Cillian Murphy, Oppenheimer d’antologie. Universal Pictures – Atlas Entertainment – Sincopia

Di Jacques Morice, Anne Dessuant, Caroline Besse, Marion Michel

Pubblicato l’11 gennaio 2025 alle 17:38

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De Ricordo (2000) a Principio (2020), raccontare gli scenari di Christopher Nolan è una sfida! D’altra parte, le sue immagini, sorprendenti, cupe o liriche, restano impresse a lungo nella nostra memoria. Il film biografico – dalla cronologia sconvolta, ovviamente – dell’inventore della bomba atomica, Oppenheimer, è un’antologia di visioni ispirate. La prova in cinque emozionanti momenti chiave da decifrare.

Nel deserto

Quando Oppenheimer decise di creare una città per il “Progetto Manhattan” e di installarvi i suoi ricercatori, scelse il sito di Los Alamos, nel Nuovo Messico. Nolan filma il suo eroe (Cillian Murphy) che arriva a cavallo nel deserto, con Stetson in testa, pronto a partire alla conquista dell’atomo. Più tardi lo vediamo nella nuova città, inquadrato come James Stewart prima di un duello. “Manca solo il saloon” dirà sua moglie. Nolan fa appello a tutto l’immaginario del genere, prendendolo a prestito da John Ford e Sergio Leone per il suo neo-western alla gloria di un cowboy solitario. — Anna Dessuant

Universal Pictures/Atlas Entertainment/Syncopy

Con Einstein

Ricordiamo la trottola che traballa alla fineInizio : cadrà? Non cadrà? Da buon metodista, Nolan sa catturare l’attenzione dello spettatore grazie ad espedienti di cui possiede il segreto. In Oppenheimer, è proprio la conversazione sulla riva dello stagno tra Oppenheimer ed Einstein a sollevare la domanda: cosa avrebbero potuto dirsi per far uscire Einstein con la faccia accartocciata? Anche la risposta si trova alla fine: dopo tre ore… Intelligente. — Marion Michel

Tom Conti e Cillian Murphy.

Tom Conti e Cillian Murphy.

Tom Conti e Cillian Murphy. Melinda Sue Gordon/Universal Pictures/Atlas Entertainment/Syncopy

La stanza degli interrogatori

“Una stanza piccola, squallida, lontana dai riflettori. Una semplice procedura amministrativa. La sua autorizzazione sta per scadere. » Questo è il triste destino riservato a Robert Oppenheimer. Lewis Strauss, presidente della Commissione per l’energia atomica degli Stati Uniti, nutre un profondo risentimento contro lo scienziato e organizza un’udienza a porte chiuse per gettarlo in disgrazia. In questo interrogatorio fazioso dal quale non uscirà vincitore, Oppenheimer racconta la sua storia in ordine cronologico: il filo conduttore del film che guida lo spettatore tra le epoche sovrapposte, in bianco e nero e a colori. — Marion Michel

Emily Blunt e Cillian Murphy.

Emily Blunt e Cillian Murphy.

Emily Blunt e Cillian Murphy. Melinda Sue Gordon/Universal Pictures/Atlas Entertainment/Syncopy

L’esplosione

Sale la pressione attorno al test nucleare Trinity, effettuato il 16 luglio 1945. Una tempesta scoppia nella notte buia, sul poligono di Alamogordo, a 400 chilometri da Los Alamos. Il generale Leslie Groves (Matt Damon) aggiunge: perché il progetto riuscisse erano necessari tre anni, 2 milioni di dollari e quattromila persone. “Se non esplode, siamo finiti entrambi.” scivola a Robert Oppenheimer. Allo stesso tempo, rimane un dubbio insopportabile: “il rischio che premendo questo pulsante distruggeremo il mondo”…H-20 minuti. Vengono distribuiti occhiali protettivi irrisori. Alcune persone applicano una crema anti-UV sul viso. Oppenheimer è pronto dietro una staccionata di legno.

Al momento dello scatto, la musica di Ludwig Göransson, fino a quel momento onnipresente, si ferma per circa quaranta secondi. Si sente solo il respiro dei partecipanti, storditi dalla visione del fungo atomico, una palla di fuoco tanto spettacolare quanto sinistra. Il successo della prova ha suscitato gioia tra i partecipanti. Lo spettatore sa che i suoi applausi saranno presto macchiati di cenere e sangue. — Carolina Besse

Universal Pictures/Atlas Entertainment/Syncopy

L’orrore di Hiroshima

Lo scienziato è sulla copertina di Tempo, ma il senso di colpa comincia a divorarlo. Le devastazioni della bomba atomica, fino ad allora lontane, sono incarnate in una scena inquietante. Al termine di un convegno in cui viene celebrato come eroe nazionale davanti a un’assemblea di studenti scatenati, è improvvisamente preda di vertigini, di un’allucinazione che gli fa vedere un’esplosione, poi il volto irradiato di uno spettatore con la pelle lacerata via, una pioggia di cenere, una massa nerastra aggrappata ai suoi piedi. Una sequenza molto forte, fugace, dove il regista evoca silenziosamente l’orrore di Hiroshima e Nagasaki trasponendolo all’interno del campo americano. — Jacques Morice

Universal Pictures/Atlas Entertainment/Syncopy

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